Che splendido funerale laico quello di Umberto Eco! Tralasciando gli interventi ufficiali, prevedibilmente scontati, mi ha colpito quella sottile aria di festa, quell'arrivederci, non un addio, ad amici e familiari ...
Sommerso sotto manciate di margherite, con il giusto sottofondo musicale, si sarà "vissuto" - ne sono sicura - questo ultimo incontro, tutto giocato sul filo sottile dell'ironia intelligente e della cultura,lasciando intravedere quella dimensione di sé privata, accuratamente celata in vita al grande pubblico. Mai come in questa occasione l'ironia mi è sembrata scelta di pudore di fronte al dolore che si vuole contenere, filtrare, rifiutandosi di darlo e darsi in pasto all'occhio invadente delle telecamere.
Ha strizzato l'occhio a tutti, Umberto Eco, e per l'ultima volta, accomiatandosi da noi con quella frase (messa in bocca a Moni Ovadia) su un Dio che mal sopporta i credenti e strizza l'occhio, a sua volta, ai non credenti...
Mi mancherai, ci mancherai ...
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