Si arriva in un posto che concede ristoro: si beve, si mangia, ci si accoccola sul terreno per riposare e, soddisfatti i bisogni primari, emerge il desiderio del racconto, della storia. Il bisogno di sapere, di cercare “appartenenze” , radici, un passato che ci leghi, senza soluzione di continuità, al futuro, una carovana di persone e animali, di sangue e ferro, che attraversi il deserto della vita, animandolo.
E allora è al più vecchio che ci si rivolge e la storia fluisce dalle sue labbra come miele da un’arnia, prima che lui ceda al sonno.
Noi, improbabili eroi, guerrieri vulnerabili, uomini pavidi e tremanti riscaldati appena dal filo di fumo di un fuoco spento, immergiamo le mani nelle favole, mescoliamo le storie e sogniamo….