La giornata parte in sordina: caldo umido, appiccicoso. Mi sveglio pensando ai greci... Devono avere una fifa blu. Ci sono andati giù pesanti., "loro", quelli della troika. Hanno ipotizzato scenari da tregenda là dove c'è il vuoto dell'inesplorato, là dove a indicare la non conoscenza dei luoghi sulle carte geografiche si scriveva: "Hic sunt leones". Avranno, i greci, il coraggio di affrontare i "leones"? Con quel condottiero senza divisa, senza gradi, in camicia bianca senza nemmeno la cravatta ?
Alle 18, ora italiana, chiuderanno i seggi. Aspetto. Chissà...
Mentre mangiucchio e tento, senza riuscirci, di leggere qualcosa, le ore passano; la speranza si alterna alla sfiducia. Non credo vincerà il "no". Sono troppo spaventati, sono soli, senza un euro... Letteralmente. Mi chiedo cosa farei al posto loro. Non lo so, bisogna trovarcisi, nelle situazioni difficili...
Mi appisolo sul divano; nonostante il caldo insopportabile la giornata estiva scivola via: lenta ma inarrestabile. Come sabbia in una clessidra.
Hanno chiuso i seggi.
Comincia lo spoglio delle schede.
No?!, No, non è possibile... Sta vincendo il "no" e la vittoria non sembra nemmeno di stretta misura.
Piango, rido, telefono agli amici. Me li bacerei uno a uno questi greci...
Non sono tanto ingenua da sottovalutare le enormi difficoltà che indipendentemente dalla vittoria del "no" si ergono minacciose davanti a Tsipras e a tutti noi europei, ma oggi lasciatemi godere questa vittoria del coraggio e della dignità, questa speranza di Futuro che si riaccende nel buio di una lunga, terribile crisi...