martedì 23 dicembre 2008

Terremotando

Stavo parlando al telefono con un'amica quando ho visto il gatto diventare una palla di pelo irta dalla paura, mentre un rumore sordo e un tintinnare di vetri si accompagnava a qualcosa di assolutamente insolito. Ero Pollicino che cercava di stare in piedi mentre qualcuno sbatteva il palazzo condominiale come se fosse un uovo di Pasqua. Per fortuna dura poco: pochi secondi. Altrimenti si morirebbe. Di paura. Nulla come il terremoto dà la sensazione dei tapini che siamo, della casualità dell'esistenza. Ricordo il terremoto del Friuli: abitavo a Trieste. Stavo scodellando la minestra: era maggio, il caldo era stato quasi estivo, soffocante per tutto il giorno, con un'aria ferma, quasi fosse in attesa. Era sera, l'ora in cui ci si siede a tavola. Mia figlia era dai nonni, a Udine. Mio marito stava tornando a casa: gli avevo comunicato che ero incinta.
Lo stavo aspettando quando sentii quel rumore sordo aumentare d'intensità, gonfiarsi..Pensai venisse dal mare. Corsi sul terrazzo e mi appoggiai alla balaustra. Cominciò a oscillare e con lei tutta la casa. Il boato cresceva d'intensità: con mio figlio in braccio volai fino alla porta d'ingresso, la spalancai. L'inquilino dell'appartamento di fronte al mio aprì la bocca per parlare, ma notai che muoveva soltanto le labbra. Forse pregava.
"Le scale sono le prime a crollare" pensai resistendo alla paura che mi avrebbe indotta a scendere in giardino, a scappare dalla casa che si sarebbe potuta tramutare in un groviglio di cemento frantumato e contorto.
Noi fummo fortunati: l'onda sismica si smorzò nel sottosuolo carsico, irto di grotte e doline, mentre Gemona - epicentro del sisma - crollava su se stessa, insieme a mezzo Friuli. Tanti morti, troppe case mal costuite in una zona sismica. Case tirate su con lo sputo.
Per fortuna - teniamo le dita incrociate - qui le case le hanno costruite con altri criteri.
Nonostante quello scricchiolio di ossa rotte non ho trovato una crepa. E' andata bene!.

1 commento:

  1. Ho vissuto quello del '68 che ha investito la Sicilia occidentale- Ricordo che quella notte, alla scossa delle 3, fui scaraventata giù dal letto. Il pavimento gelido, la terra che mi tramava sotto il corpo sbigottito, e un boato impossibile da tollerare, io credo, per la specie umana- Il tuo racconto fa sorridere (la tua ironia...)Io quando penso a quei giorni rabbrividisco e ho un pò voglia di piangere!

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