Ci propinano dosi quotidiane, via via crescenti, di orrore che noi, accendendo il televisore, ingoiamo: orrore omogeneizzato, che scivola lungo la gola senza creare problemi, se non quello di darci assuefazione.
Assuefazione?
Sì, a convivere con la/le guerre, che dell'orrore sono l'apoteosi, con l'ingiustizia, la violenza, la fame nel mondo. Giù, giù fino alla maleducazione spicciola, alla volgarità, all'insensibilità e al degrado.
Ci offrono, abili, anche l'antidoto: denaro e divertimento.
Denaro facile, per morali elastiche, e divertimento spicciolo.
Obnubilati, non creiamo problemi al/ai manovratori.
Che fine ha fatto la passione? Dove sono i suoi fratelli:la rabbia e il furore?
E l'indignazione?
E' arrivato il momento di cambiare: non canale! Approccio alla vita, alla nostra vita di tutti i giorni che qualcuno sta tentando di scipparci. E' arrivato il momento di spegnere il televisore e accendere il computer e, già che ci siamo, collegarlo al cervello e ritrovare il gusto della protesta. Vibrante, accesa, capace di infiammare gli animi e penetrare la corazza dell'indifferenza. Non dimentichiamo che non può esserci protesta, non può esserci cambiamento, non può prendere forma un progetto alternativo, se viene a mancare la passione.
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