Ci sono persone che non hanno mai preso una sbornia. Non bevono, non fumano. Non eccedono nel cibo e…nemmeno nelle parole. Temono la perdita di controllo.
Cosa succederebbe se si lasciassero andare, scivolare senza freni inibitori lungo il crinale delle passioni, delle emozioni? Chissà quali segreti hanno mandato in castigo, faccia contro il muro come bambini disobbedienti relegati in un angolo, dimenticandosi di loro? Se illuminassero gli angoli bui del loro cervello, abbattessero la porta dei ricordi, frugassero nel pattume di ciò che hanno nascosto, cosa potrebbero trovare? L’altra faccia della luna, quella in ombra…valli senza sole, in cui si rintanano i lupi per sgozzare gli agnelli. A volte è il sogno, questa terra senza tempo, questo spazio dove tutto è possibile, che manda una sciabolata di luce sui segreti, snidandoli dall’ombra e allora, eccoli riemergere, per un istante: invecchiati, bavosi, laidi, le mani adunche allungate nel tentativo di afferrarci. A chi non è capitato? Tutti sogniamo. Dietro ai segreti si spalanca un palcoscenico, suona una musica che pensavamo dimenticata, urla o sussurri, parole che non vorremmo risentire rimbombano. Il dramma esplode: torniamo bambini, o siamo i vecchi che saremo…Il sogno è diventato un incubo per concedere una possibilità di fuga ai segreti. Terrorizzati riemergiamo dal sonno.
Lo psicologo sussurra ”I sogni son desideri”.
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