"Hai visto la Susy?"
"Sì, devo averla incrociata su Facebook, pochi minuti fa".
"Ma sei sicura?"
"Secondo te la Susy è una che si può scambiare per un'altra?"
Mi guarda dubbiosa e alza il sopracciglio, facendo il broncio.
" Io vengo da Myspace, la Susy imperversa anche là", mi dice e l'invidia è più viola della lacca delle sue unghie.
"Ma questo bus non arriva"sbuffa la Lory.
"Ehi popolo, volete un passaggio?" urla quel deficiente del Max, sporgendosi dall'Ape.
Lo ignoriamo.
"Io ve l'ho detto! C'è sciopero".
La Lory e io ci fiondiamo sul retro dell'Ape, tra cassette di frutta e due sacchi di noccioline.
Si affianca a noi - oh cristo santo – la Susy, a pelle di leone su una moto che sembra un'astronave, curvilinea e slanciata come lei. E quello che guida: altro che il Max.
Ci afflosciamo come le foglie d'insalata della cassetta che ha sulle ginocchia la Lory.
L'invidia ha il sapore dei gas di scarico nella notte che ci ingoia in un boccone.
Il Max canta stonato e - la malora - sbaglia pure le parole.
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