E bravo Bill, se n'è reso conto anche lui: una delle virtù della Rete, la possibilità di spaziare, diventa o potrebbe diventare uno dei suoi limiti. Oh, non per quanto concerne l'accesso alle informazioni, il travalicare tempo e spazio, ma per ciò che che ha a che fare con quella nebulosa, intricata questione che fa riferimento alle emozioni che, a loro volta, scaturiscono dai sentimenti o con questi s'intrecciano.
Diecimila richieste di amicizia! Be' lui, il destinatario delle richieste, è Bill Gates. Ma io, pensionata sul baratro della vecchiaia, un po' stralunata, sempre in difficoltà a smanettare in quella giungla di tasti e "bottoni" che mi risulta ancora incomprensibile, io che da donna, mentre mi aggiro per le vie della città risulto ormai completamente invisibile, un Fantomas in gonnella agli occhi degli uomini, ricevo quasi una richiesta d'amicizia al giorno.
Una richiesta d'amicizia? Abbiamo valutato il significato di questa frasetta alla quale diamo il via con un tic? L'amicizia è il più consolante, tenero, disinteressato, imputrescibile sentimento che la natura umana ci abbia dato da vivere...Su quale spalla abbiamo pianto quando abbiamo mollato quel vigliacco che ci aveva tradite affossando una storia, che avremmo giurato eterna, in un mare di bugie. Chi ci accetta, sempre, anche quando siamo pesanti come macigni e ripetitivi fino all'ossessione? Con chi abbiamo passato nottate a confidarci i reciproci segreti, il fumo delle sigarette che si faceva nebbia nella stanza, mentre esalava il suo profumo il caffè, caldo nelle tazze, e prendevano corpo i progetti? Eravamo giovani, intatte, ma l'amicizia è rimasta - forse ancora più forte - quando la vita ha dato, come un dinosauro risvegliatosi di colpo, i suoi tremendi colpi di coda. Non condividevamo più i progetti e le speranza, ma le delusioni e le ferite: eravamo disincantate ormai. Su tuttto, ma non sull'amicizia. Poi è arrivato lui, il pc, a parlare di un mondo irreale che chiamavano virtuale e...virtuale è diventata anche l'amicizia. Per molti, ma forse erano quelli che non l'avevano mai vissuta perché la sottoscritta, su centinaia di nomi che si allungano sui suoi web spazi, di amici ne ha trovati, in anni sul computer, solo due. Il terzo è in forse. Dovrei guardarlo negli occhi, davanti a una tazza di caffè per capirlo. Ma questo il pc non me lo concede: uno sguardo, un semplice sguardo, che a volte vale più delle parole, non rientra tra i suoi potentissimi programmi. E allora chiamiamoli contatti, che l'amicizia non è un sentimento con il quale si possa scherzare. E alle due amiche che ho trovato in Internet - preziose, come tutto ciò che è raro - mando il più tenero dei saluti.
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