Il compagno era un sognatore, un tenace, inguaribile sognatore. Il compagno era uno che credeva che il futuro avrebbe portato un mondo migliore. Per tutti. Era corretto, rigoroso, un po' spaccaballe, certo un po' serioso. Aveva un forte senso d'appartenenza il compagno.
Era onesto, sì, anche se può far ridere in un mondo come questo, lui era onesto e, quindi, un po' démodé, come il suo pugno alzato e l'Internazionale che a sentirla gli veniva sempre il groppo in gola.
Quando il compagno era una compagna, i suoi sogni si facevano ancora più audaci, quasi deliranti...
Dove siete finiti, tenaci, inguaribili sognatori convinti che il futuro avrebbe portato un mondo migliore? Voi così corretti, rigorosi, anche un po' sentimentali - che l'Internazionale l'ascoltavate in piedi, come a messa, levandovi il cappello - dove siete finiti? Cosa vi ha fatto smettere di sognare, a chi avete creduto, voi, così puntigliosi e attenti, di chi vi siete incautamente fidati? Vi facevate riconoscere subito, forse perchè in un mondo come questo eravate mosche bianche: mai al passo con i tempi che i padroni, per voi, sempre padroni erano, e bisognava diffidarne, e le donne controllarle perché il prete non le facesse votare male.
Certo eravate seriosi e anche un po' spaccaballe ma...mi mancate, compagni!
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