Perché si vedono in giro tanti banchieri? Perché in ogni buco di paese vengono aperte nuove filiali di banche?
Perché il tasso di bancarizzazione delle nazioni più evolute continua a salire?
Perché, pur essendo i maggiori responsabili dell'attuale crisi, i banchieri
imperversano, invece di starsene in un angolo in silenzio a coprirsi il capo di
cenere. Perfino i politici, allontanati con garbo ma decisione, obbediscono ai nuovi padroni
del mondo. Loro, i banchieri, dicono 'per senso di responsabilità'. Registro, perplessa.
Tante domande, poche risposte... moltissime parole, continui meeting (costosi e inutili) e
pochi fatti, ma certi, che riassunti in cifre e statistiche danno la misura di
un crescente disastro. La sensazione, che non è soltanto di pelle, è che
qualcuno stia barando, giocando con carte truccate.
In estrema sintesi è necessario dare
liquidità ai mercati, ma senza far salire il tasso d'inflazione. Come lei ben
sa, Presidente, il problema è arduo! Sullo sfondo, minaccioso, si profila un
rischio concreto di stagflazione: quel mix infernale d’inflazione e recessione
che equivale a mescolare il diavolo all'acquasanta.
Quando afferma che
"abbiamo evitato l'impatto con il muro", dovrebbe aggiungere, in
ossequio alla verità, che il mancato default ha reso però realtà il rischio di
stagflazione. Dovrebbe anche aggiungere, nella sua difesa a oltranza dell'euro
e delle istituzioni che lo tutelano, che la Bce, alla quale abbiamo devoluto
piena sovranità in materia di politica monetaria, non ha centrato l'obiettivo di salvaguardare il potere d'acquisto della moneta. Infatti, uno dei prezzi più importanti per tenere sotto controllo l'inflazione - il tasso d'interesse - in pochi mesi è salito nel nostro Paese in misura inaccettabile. E con un Debito pubblico pari al
nostro... E qui di nuovo entrano in ballo i banchieri e la Finanza. Perché non
è certamente la casalinga di Voghera a speculare facendo innalzare lo spread
tra Btp italiani e Bund tedeschi. La Bce non può finanziare direttamente gli
Stati membri, ma potrebbe finanziare la Bei, che a sua volta potrebbe concedere
credito per investimenti. Potrebbe, ma non lo fa. Perché? A questo punto
iniziano i minuetti, gli accordi sussurrati, la fiducia concessa o negata, la
solidarietà nella e della Ue soltanto dichiarata, sbandierata a parole, ma
negata nei fatti.
Intanto si approfitta della situazione per
mettere la museruola al mondo del lavoro, scaricando la responsabilità della
crisi industriale sulla scarsa produttività del lavoro, quindi anche sui
lavoratori (Marchionne insegna). Ma le responsabilità sono altrove: sono da
ricercarsi nella globalizzazione che permette di delocalizzare le imprese dove
i salari sono più bassi, nella mancanza di ricerca e innovazione, nella
difficoltà di ottenere finanziamenti... Ma intanto, ripeto, si approfitta della
situazione cercando di dare il colpo finale ai lavoratori penalizzati per primi
e sempre di più.
Per quanto riguarda
la riduzione dei costi della politica e la corruzione dilagante lascio la
parola a Crozza... E rimango in attesa di risposte concrete, da parte dell’attuale
governo, alle tante, troppe domande che mi pongo.
Nessun commento:
Posta un commento