Certezze politiche poche, pochissime, e - questo è uno dei miei problemi - soltanto su ciò che non voglio.
Non voglio Berlusconi e nemmeno Marchionne. A spasso Maroni, Formigoni, Monti, Fini, Penati e la Polverini. Ah, dimenticavo: Bersani e Casini. Soltanto questi? No, la lista è ben più lunga, ma la mia memoria sui nomi s'impappina...
Può una manciata di uomini provocare tanti danni? No, quegli uomini avevano un seguito, una buona parte del Paese dietro! Quegli stessi uomini fecero emanare leggi da loro stessi definite "una porcata", ma furono comunque scelti dal popolo, dal pueblo. Per ottusaggine? Anche, ma non solo. Ricordo bene i miei alunni milanesi e il plauso generalizzato con cui accolsero la comparsa sula scena politica di Berlusconi e Bossi, e ricordo anche i miei (inutili) sforzi per farli ragionare.
Poi, accantonata l'etica in soffitta, dilagò la nuova morale, sempre più scarna di valori, sempre più striminzita, fino al momento in cui prevalse su tutto quel grido di guerra, quasi un imperativo categorico, quel "fare soldi, tanti e subito" che avrebbe portato non soltanto alla supremazia del mercato, all'economia di carta, al predominio della finanza, ma anche (dietro pagameto di mazzette ai politici) a quella spregiudicata gestione degli affari che ora ben conosciamo.
La crisi non è una creazione divina, è umana, umanissima conseguenza di umane, umanissime scelte. Sbagliate
E allora? E allora dobbiamo fare altre scelte ripartendo non dalla politica, ma dall'etica. Il recupero dell'etica sarà lento e difficile, impegnerà la scuola, la famiglia, la chiesa. Sì, anche la chiesa ha le sue (gravi) responsabilità...
Ma l'onestà è sufficiente o è solo condizione necessaria che debba coniugarsi anche con la competenza?
Ho davanti agli occhi tante (troppe) liste civiche, troppi partiti e partituncoli, troppi nomi. Scelti soprattutto dalle segreterie dei partiti. Il pueblo (a eccezione delle primarie del Pd) non ha messo beccco. Non basta essere giovani per essere onesti e competenti. E, men che meno, essere donne. E nemmeno non avere avuto nulla a che fare con la politica...
Dalla breve analisi che ho tentato di fare s'intuisce l'estrema difficoltà e pericolosità di questo voto che siamo chiamati a dare. In economia si direbbe che è carente l'offerta rispetto alla domanda. Ma stiamo parlando di politica...
Il pueblo inferocito, ha bisogno di una politica nuova, capace di coniugare onestà e competenza. Un po' di passione, in aggiunta, non guasterebbe.
C'è in queste lunghe liste di nomi, in questa abbondanza di simboli (i programmi, come le promesse elettorali si assomigliano tutti) qualcuno onesto, competente, capace di fare, quindi, ma anche e ancora di sognare?
"L'etica libera la politica".
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