Spalanco la finestra(quella che dà sul cortile orfano dei
pini) e mi aggredisce un cielo grigio: il sole nascosto sotto strati di nuvole
in corsa… Un borbottio di tuono in lontananza? No, sono solo i miei sensi che
danno un contentino ai bisogni che avverto. Le jour où la pluie viendra, nous serons, toi et moi… Becaud cantava, con me, con lui…
I ricordi chiari, nitidi
narrano una storia ben nota: li ho selezionati con cura perché la
supportassero. Ogni tanto ne irrompe uno, a tradimento, scompiglia le carte,
crea angoscia: quella che la verità, tanto invocata a parole, scatena in ognuno
di noi.
Sto rileggendo L'amore ai tempi del colera di Marquez
(l'accento giusto sulla a non so dove trovarlo). L'avevo letto quando la
vecchiaia era soltanto un rischio lontano, vago - sul quale scherzare - non un nemico con il quale combattere ogni
giorno ben conscia dell'inevitabile sconfitta.
Nell'Emilia rossa si accendono i fuochi estivi delle Feste dell'Unità,
sui tavoli gira, come sempre, la torta fritta con i salumi, i compagni si abbracciano, si balla il
lissio…
Come a Vienna nel '14, come sul Titanic, aperto come una
scatoletta di tonno da un iceberg, si affronta l'abisso a passo di danza…
Le fanno ancora lì le feste dell'Unità? Qui nel perugino, da un centinaio ch'erano, si son ridotte a due. In compenso ci sono cento e più sagre, dalla torta al testo al pesce di lago, dalla porchetta alla caciotta. E lì si balla il liscio, si mangia, si beve e si ride. Come a Vienna nel 14 o come a bordo del Titanic.
RispondiElimina