Era nata feroce(mente) bella. Come sua madre. Come sua nonna.
Gli occhi degli altri addosso.
Sempre.
Sguardi malevoli, avidi, ghiotti che la seguivano ovunque, la stanavano dai suoi pensieri, le imprimevano sulla pelle desideri non cercati, non condivisi.
Cercò l'amicizia femminile: le fu negata.
Gli uomini mentirono, imbrogliarono, ricattarono per avere la più bella del reame.
Il più abile, fingendo d'amarla, la imprigionò in una rete di bugie, le più incredibili del reame.
La liberò dalla bellezza, per ingabbiarla in una ragnatela di rughe, il tempo.
La porta dell'ultima prigione la dischiuse la morte.
Fu finalmente libera. Dalla vita.
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