Ricordo le solite frasi fatte degli insegnanti (anche perché ho fatto parte della categoria) del tipo "I ragazzi di oggi non scrivono più...", "oggi usano soltanto il telefono per comunicare, noi invece..". Poi la tecnologia innestò il turbo e la nostra vita cambiò. Arrivò il pc e quei ragazzi, che non sapevano tenere una penna in mano né, secondo noi insegnanti, leggere, ci costrinsero per l'ennesima volta a prendere atto dell'ottusità rassicurante delle generalizzazioni. Cominciarono infatti a scrivere e molti tra loro rivelarono doti notevoli. Fiorirono i blog che, come ben sappiamo, non sono soltanto bla, bla, bla.
Scrissero racconti, romanzi. La narrativa di tipo onnicomprensivo si diversificò, anche formalmente, nei generi letterari. Scrivere decentemente su un blog non è facilissimo: è necessario essere sintetici, chiari nonché corretti, interessanti, esaurienti, preparati, capaci di reggere il confronto dialettico imposto dai commenti, appassionati e, perché no, un tantino ironici. Be', molti di loro, scrivi che ti scrivi, si scoprirono aspiranti scrittori e, manoscritti sotto il braccio (o chiavetta USB in tasca) decisero di affrontare quel girone dell'inferno che è il mondo dell'editoria, che non è diverso dal resto del mondo. Manco per nulla! E', come ogni settore oggi, finalizzato soprattutto al guadagno e quindi un po' miope, o soltanto disinteressato a cogliere specificità interessanti e originalità che, in quanto tali, risultino nuove e/o di rottura. Meglio andare sul sicuro e non rischiare i propri soldi.
Ma "i nostri", che sono giovani, giustamente arroganti, pieni di forza, di idee, che sono una carica dei "101", non disposta a farsi sbattere una porta in faccia, girare i tacchi e andarsene con la coda tra le gambe, hanno aggirato o, perlomeno, tentato di aggirare l'ostacolo. Questi non soltanto le pensano tutte, ma utilizzano, al meglio e con originalità, gli strumenti informatici, che fanno ormai parte del loro mondo e della loro cultura. Mescolando Balzac (chino a scrivere la puntata di uno dei suoi romanzi nell'alone di luce tremolante di un lume, per tacitare i creditori) alla tecnologia più sofisticata, bypassano con la loro vitalità, fantasia e creatività l'ostacolo di un'editoria ferma, incancrenita e stantia . In che modo? Raggiungendo il lettore direttamente, senza intermediazioni: il romanzo lo si legge su un blog, si riceve per posta oppure sul telefonino mentre, appesi ai sostegni del tram, si sta andando al lavoro: direttamente dal produttore al consumatore.
E, a proposito di Balzac, hanno rispolverato anche il romanzo a puntate, carico di colpi di scena o romanzo popolare a tutti gli effetti.
La sottoscritta ne sta scrivendo uno che, iniziato per esplorare un'altra modalità di comunicazione scritta romanzata, si sta rivelando per me molto interessante per i problemi che mi costringe a affrontare, ma anche molto divertente. Anche se la mia età anagrafica mi colloca nella terza età, e quindi fuori dalla mischia, la scoperta della scrittura mi ha caricata dello stesso entusiasmo di questi ragazzi, dei quali seguo con passione e interesse il percorso, curiosa di vedere ciò che riusciranno a combinare perché loro hanno già un piede là dove io non camminerò mai...Loro sono già il nostro futuro.
Con voi ragazzi mi piacerebbe confrontarmi. Vi aspetto.
Non sai la gioia per aver scoperto, per caso, questo blog. Credo di appartenere alla schiera dei giovani aspiranti scrittori dei quali attendi notizie. Le tuoe parole arrivano a confortarmi in una grigia giornata: grigia e ventosa come solo Trieste sa essere in questo periodo. Sì, sono anch'io di Trieste, e fiera di vivere nella città più bella del mondo! Ma fra poco meno di un'ora dovrò chiudere il pc, e ritornare alla mia vita reale. Nessuno sa che ho passato la mattinata a scrivere il dodicesimo capitolo di un romanzo che probabilmente non verrà mai letto da anima viva. A nessuno importerebbe. Ma almeno oggi, quando andrò a prendere mia figlia in asilo,e la accompagnerò da un'amica per recarmi sul mio svilente posto di lavoro, lo farò con il cuore un pò più leggero. Perchè oggi ho scoperto che non sono poi così sola, e che non sono l'unica che passa il tempo a riempire pagine bianche prive di ogni importanza, perchè solo così riesco a sentirmi davvero viva. Grazie di cuore.
RispondiEliminaMia cara Daniela, grazie per le tue belle parole e, soprattutto... non smettere mai di sognare e quindi di scrivere!
RispondiEliminaUn abbraccio, Laura