Fioriva l'ibisco nel giardino sotto casa, rosso stendardo che accendeva il mattino e tu, tu balbettavi...Anche le tue labbra, bugiarde, arrossivano. La gelosia mi accecava di furore, ma mi avevano educata a contenere l'ira, a filtrare le passioni. Forse avevano tentato di educarmi a non viverle. Per questo tacevo? Per questo fingevo di non capire, di non notare il disagio che le parole servili, al soldo di ogni bandiera che le faccia volare, tentavano di giustificare?
E quel sorriso che ti fioriva sulle labbra, come il fiore dell'ibisco che soltanto un giorno dura, più non mi apparteneva. Erano già suoi i tuoi sguardi che avevano riscaldato i miei inverni, e suoi sarebbero stati i tuoi passi, che da me ti allontanavano, mentre mi baciavi sula guancia, il caffè si freddava nella tazzina e il sole esplodeva conquistando un altro giorno.
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