Il Paese era impegnato nella ricostruzione: dall'America arrivavano aiuti all'Europa devastata e condizionamenti. Mia madre mi raccontava "Via col vento" al mattino, cucinando il sugo. A puntate, perché era lunghissimo, facendomi sognare su Rossella O'Hara che mi ricordava la nonna. Alla sera in cucina ascoltavamo la radio. La vita riprendeva: a Salsomaggiore si eleggeva di nuovo la più bella del reame e se ne tornava a casa, sconfitta, Scicolone Maria che, diventata Sofia Loren, avrebbe vinto l'Oscar per "La Ciociara" diretto da Vittorio De Sica il regista del neorealismo. Le donne potevano ambire alla notorietà soltanto nel mondo dello spettacolo, della moda o, in tono minore, in campo artistico: attrici, cantanti, ballerine, creatrici di moda e modelle, qualche scrittrice o pittrice.
A scuola c'erano le classi femminili e quelle maschili, nei paesi gli uomini ballavano tra loro, la verginità era un valore... Io leggevo il "Pioniere", mia madre sfogliava svogliata "Noi donne" che mio padre le comperava.
Nel Paese, diviso tra comunisti e democristiani, finalmente, nel'46 il voto era stato esteso alle donne (in Finlandia l'avevano ottenuto nel 1906), ma prima di votare si sentiva il marito e il parroco, che dal pulpito tuonava contro i comunisti che la chiesa aveva ben pensato di scomunicare.
Le donne erano rientrate nei ranghi, la loro voce, quel pigolio che avevano emesso, si era spenta.
Anche se il mio tempo sembrava immobile, scandito da interminabili pomeriggi di sole e noia che mi facevano desiderare il ritorno a scuola, le stagioni si avvicendavano. Non portavo più i calzettoni e mi era tagliata le trecce. Al giovedì sera andavamo a sentire "Lascia o raddoppia" al bar dell'angolo. Nelle case della borghesia, in cucina, troneggiava il frigorifero. Nel Paese dei miracoli, al vaglio del Vaticano, esplodeva un nuovo miracolo: quello economico.
Negli Usa Betty Friedan pubblicava "Mistica della femminilità" ma in Italia le donne arrivavano ancora vergini al matrimonio, o lo facevano credere alle madri e alle amiche.
Le ragazze venivano mandate a scuola, anche se l'università era riservata quasi esclusivamente ai maschi ma, come avrebbe detto di lì a poco Jacqueline Lee Bouvier sposata Kennedy, "Le donne studiavano per mogli." (continua...)
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