Perché tanta meraviglia, Silvio? Hai trasformato la politica in spettacolo, in show televisivo, ponendoti al centro della scena - tu, inguaribile istrione,- e recitando la tua parte, inorgoglito dagli applausi sempre più calorosi, standing ovation inclusa? E allora? Il tuo pubblico si è stancato, forse perché il tuo spettacolo si è fatto ripetitivo: sempre le solite donnine, tutte curve e poco cervello, sempre la stessa menata, sempre uguali anche i sorrisi mentre gli spettatori all'uscita non trovavano più il cappello, o l'ombrello oppure i guanti, e, alla fine, nemmeno il cappotto e, tornando a casa, qualcuno si è ritrovato il soggiorno allagato e - come consolazione - solo le tue promesse e, di reale, una bottiglia d'acqua minerale e una vanga. Per cominciare a spalare il fango, anche dal laboratorio tirato su a fatica in anni di lavoro... "Come in guerra... " ha sussurrato tra i denti una vecchietta intervistata in TV, "come in guerra" mentre tu, simpatica canaglia, aggiungevi alla tua collezione di case l'ultima: la reggia di Antigua, costruita lontano dal Belpaese, poiché qui tutto rovina e i paesi ruscellano a valle dopo due giorni di pioggia, insieme alla terra resa instabile, ballerina, dal dissesto idrogeologico. E così qualcuno ha cambiato canale e magari ha scoperto un comico più bravo - uno che ha recitato gratuitamente - prendendoti per i fondelli, facendoti apparire per quello che sei sempre stato: un guitto. Un guitto! Sì, ma della politica che, di allegro, non ha mai avuto tanto e che - diciamocelo una volta per tutte - dovrebbe essere una cosa seria.
Si può sempre cambiare canale, Silvio, e se dovessi apparire a reti unificate, basterebbe un clic per spegnere il televisore. E' la politica via video, quella dell'immagine, quella "usa e getta", quella che tanto ha contribuito al tuo successo... Non ridi più? Il mugugno non dona in TV, te lo sei scordato? Uno come te?
Mi meravigli, Silvio!
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