Quanto alle recenti polemiche con Confindustria, Sergio Marchionne ha precisato: "Non c'è alcuna ostilità, nonostante alcune battute fatte di recente. Dobbiamo salvaguardare l'industria Fiat e assicurare che il piano industriale, incluse le norme contrattate con la maggioranza dei lavoratori, venga rispettato. Non posso - ha aggiunto - difendere ogni volta le scelte fatte con il consenso della maggioranza dei lavoratori. Non posso accettare che l'appartenenza a Confindustria indebolisca la Fiat. Capisco le ragioni storiche, ma la Fiat viene prima di tutto".
E finalmente un Padrone a tutto tondo: senza sbavature, senza ambiguità. Uno che si alza al primo trillo degli uccelli, non si mette nemmeno la cravatta, s'infila un maglione, un'aggiustatina ai capelli con la mano e via... in fabbrica a lavorare: se possibile tra due ali di lavoratori plaudenti. Roba da far arrossire il ragioniere più noto d'Italia, quel Fantozzi che volentieri Le cediamo perché, per le ragioni storiche che Lei ben conosce, da noi chi plaude al padrone che lo vessa è almeno - e ancora - una burletta.
Buon lavoro, dottor Marchionne.
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