Io vorrei crederLe ministro Passera, vorrei credere alle lacrime - così
femminili, tenere – della ministra che non regge la parola “sacrifici”, al presidente
del Consiglio Monti. Siete così educati, così impegnati a salvare il Paese, così
laboriosi. Abili, molto abili. Una se ne sta lì, tutta attenta, cercando di
cogliervi in fallo sulla consequenzialità dei ragionamenti esposti… e tutto
fila. Le risposte sono lunghe, articolate ma, a volte, sorprendono con un
esempio stringatissimo che farebbe capire una realtà complessa anche a un
bambino. Non dimenticate che non tutti hanno la disgrazia di nascere
intelligenti. Come voi.
Riuscite a farci vergognare di dubitare della vostra buona
fede. Non siete bugiardi, siete ambigui e l’ambiguità è affascinante, è il gioco
intellettuale del dire e non dire, dell’affermare e negare…
Avete cambiato nome all’Ici, giustificandone la reintroduzione e la rimodulazione con la solita logica stringente.
Avete cambiato nome all’Ici, giustificandone la reintroduzione e la rimodulazione con la solita logica stringente.
“Come non abbiamo introdotto una patrimoniale?” rispondete alle nostre angosciate e rabbiose domande.
“L’Imu colpisce la ricchezza immobiliare, non il reddito
(leggi affitto) che da essa promana”. Siete professori, siete tecnici: conoscete la differenza
tra patrimonio e reddito e – pazienti come sanno esserlo solo gli insegnanti,
abituati a dissodare terreni incolti – puntualizzate.
Ma noi (poveri Cristi) parlavamo del bilocale in periferia acquistato con un mutuo trentennale, e intestato a noi (noi che l’abbiamo comprato e spesso non ancora pagato), e non ci sembrava potesse essere considerato "Patrimonio", come quello di chi, di case, ne ha parecchie, ma è sufficiente le intesti a società
immobiliari di comodo o a vecchietti rincitrulliti, che dagli ospizi in cui
sono ricoverati si son messi ad acquistare immobili come fossero caramelle, per aggirare l'onerosità fiscale connessa alla seconda, terza, quarta... casa di proprietà. Così la legge colpisce, o dovrebbe colpire, chi è più ricco, ma tassa chi è meno abbiente.
Soltanto voi avete il potere (parola che chissà perché
sconvolge il presidente Mario Monti), il talento, l’esperienza acquisita in
decenni di frequentazione del e con l’inganno, per stanarlo.Voi che conoscete tutte le tortuose strade del
malaffare legalizzato – e per questo motivo siete stati scelti come consiglieri
delle società più prestigiose, quelle misteriose multinazionali che sembrano, come
public company, non appartenere a nessuno ma sono invece saldamente nelle mani
di qualcuno - voi che non avete problemi di elettorato da scontentare, perché non
legiferate in modo chiaro, lineare, impedendo che “fatta la legge si trovi l’inganno”?
Perché siete voi che sulla capacità di creare quegli inganni avete costruito
le vostre carriere, il vostro successo, quella ricchezza di cui il presidente
Mario Monti si dichiara orgoglioso, ritenendola il giusto compenso che
remunera, è corretto remuneri, il talento.
Ora, delle due l'una: o crearli o scovarli, gli inganni. Altrimenti, senza questa imprescindibile scelta morale a monte, come credere a quel Giano bifronte che è attualmente il "Governo tecnico"?
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