Kappa 22 conto fno a?, era decisamente in crisi, perché quando aveva scelto la testa, con relativo volto e cervello, per la sua spedizione sulla terra, l’aveva fatto con una certa leggerezza pur sapendo, dato il corso full immersion sugli umani, che i messaggi di tipo emozionale per gli umani si trasformavano in sentimenti tradotti poi in parole. Ma lui, sebbene fosse un giovane, ben preparato funzionari del Servizio Contatti con la Terra, anche abbastanza sicuro di sé, forse, aveva sottovalutato le difficoltà dell’incarico che gli era stato assegnato.
Quanto imprudentemente aveva invitato quella giovane donna al bar a prendere una birra e, soprattutto, con quale leggerezza aveva risposto alle sue domande? Lui, Kappa 22, non aveva mai provato emozioni, il suo cervello da uranoide ne era immune, ma quel maledetto cervello umano invece l’aveva preso in contropiede, restando basito di fronte ai fianchi e alla falcata delle gambe
di Dorina, così si chiamava, senza parlare di quella voce che sembrava il mormorio di un ruscello, un tintinnio di campanelli d’argento interrotto da risatine musicalmente sonore come cascatelle d’acqua festante.
Le aveva anche promesso di telefonarle, dandole il proprio numero di telefonino, sempre senza contare non fino a 10, nemmeno fino a due, e lo sapeva benissimo che non avrebbe dovuto dare a estranei la possibilità di rintracciarlo.
Ma la cosa assurda era che appena faceva rientrare la testa da uranoide nel torace e si metteva la testa da umano, la voglia di telefonare a Dorina gli invadeva il cervello, esautorava il pensiero razionale, lo distraeva a un punto tale da renderlo un mezzo babbeo. Era quello che gli umani chiamavano innamoramento. Negli appunti c’era un riferimento a una nota. In calce una parola misteriosa che non riuscì a decifrare. (continua…)
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