lunedì 10 marzo 2008

Perché in un paese dove i lavoratori muoiono, ogni giorno, per il mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza e i giovani si ammazzano con la droga, schiantandosi, al sabato sera, sulle strade o suicidandosi, l'unica morte che alimenta un dibattito - che non conosce pause - è quella del feto?

Aborto

Penso che nessuna donna decida di abortire con leggerezza.

Penso al rimpianto.
Penso al dolore.
Penso al rischio.
Penso al senso di perdita.

Eppure le donne abortiscono.
Perché?

Perché non hanno un lavoro.
Perché perderebbero il lavoro che hanno.
Perché il compagno non ha un lavoro.
Perché hanno già troppi figli da mantenere.
Perché sono state sfrattate.
Perché vivono in un monolocale ed è il massimo che possono concedersi.
Perché hanno fatto un cesareo da pochi mesi.
Perché hanno quindici anni e di contraccezione non hanno mai sentito parlare.
Perché hanno quarantacinque anni e pensavano di essere in menopausa.
Perché si sono dimenticate di prendere la pillola.
Perché la pillola non possono prenderla.
Perché il bambino è malformato.
Perché non vogliono avere figli.
Perché hanno preso farmaci di cui non si conoscono gli effetti sul feto.

Perché hanno scelto una maternità consapevole.
Costi quel che costi.