sabato 11 giugno 2011

Storia di nebbie e acquitrini (puntata n°4)

Veniva da una famiglia di mezzadri Gualtiero ma, contrariamente alle abitudini di casa, quando era morto quel lontano cugino di sua madre lasciandogli, con sorpresa di tutta la famiglia, quella casa squadrata, grigia come le nebbie che dal Po traspiravano alitando quasi perenni sulla pianura della sua terra, aveva messo sul carretto le sue quattro cose, uno schiocco di frusta e via... Da allora, alla sera, nonostante la stanchezza della giornata lavorativa, i conigli, le galline e l'orto, amava costeggiare la riva del fiume a piedi, vedendo l'acqua farsi scura per poi brillare, rilettendola, alla luce della luna. Era un solitario, Gualtiero, che non amava sprecare nulla, neanche le parole, abituato com'era alla frugalità contadina.                                                                                                                                             Al mattino, una tazza di latte e due rossi d'uovo ancora tiepidi, presi prima di salire sul carro per iniziare il giro dei casolari a raccogliere il latte, gli bastavano. Poi, quattro parole con i contadini insonnoliti - che smadonnavano sul tempo,  o sulle vacche, o sugli acciacchi che quella stagnante, persistente umidità, quasi un respiro costante del fiume, sembrava procurasse alle ossa - esaurivano il suo bisogno di contatti umani.                                                                                              
Però con Desmo aveva fatto un'eccezione: aveva cominciato a parlare: a parlare di politica. Desmo, l'unico figlio maschio dei Brunelli, quelli che abitavano l'ultima  casa che lui visitava nel suo giro mattutino, era un ragazzo deciso, a cui piaceva comandare, anche a costo di menar le mani e di alzare la voce. Quando lui, Gualtiero, arrivava in anticipo - e a volte succedeva - Desmo, dopo averlo fatto entrare in cucina, chiamava la madre che accorreva: una bottiglia di lambrusco in una mano e la cicciolata nell'altra; gli riempiva il bicchiere di vino, e poi spariva. Silenziosa come deve essere una reggitora emiliana quando sono gli uomini a parlare: di affari o di politica.
(continua.... )