lunedì 16 marzo 2009

Cambiamento

Si era innamorata di lui al primo sguardo, anche se era poco più di una bambina. Alto, biondo, occhi chiarissimi, pivot della squadra di pallacanestro.
Lei andava alle partite soltanto per vederlo.
Aveva quindici anni, sembrava ne avesse tredici.
Acerba come quell’estate appena iniziata, si arrotondava, sopraffatta da quell’urgenza di cambiamento che non riusciva a controllare, spiando rondini nere contro l’azzurro del cielo, sotto quel sole torrido che, come lei, sembrava non voler abbandonare il giorno, in quelle notti vive, elettrizzate dal frinire delle cicale. L’acacia del giardino profumava di miele.
Girava con il golfino, da quando sua madre le aveva comperato un reggiseno e sua sorella, più grande di due anni, ridendo le aveva detto: “Bene, il tuo bel giocatore si accorgerà di te”. Non era successo: lui continuava a non vederla, paludata com’era in gonne scozzesi troppo lunghe, camicie troppo accollate e inseparabile golfino grigio topo.
Poi, un pomeriggio, con il caldo che rendeva molle l’asfalto, aveva preso la corriera ed era andata a Sistiana, a fare un tuffo prima di cena. Il sole stava calando all’orizzonte sulla spiaggia deserta: una bava di vento, che si animava dello stridio dei gabbiani, le accapponò la pelle, mentre si tuffava intravedendo qualcuno sul molo. Ora nuotava con lunghe decise bracciate, scivolando sottacqua, ingoiando azzurro, riemergendo, gli occhi colmi di nuvole in corsa. Lo vide, abbronzato, gli occhi del colore del mare, che usciva dall’acqua. Si stava sdraiando …proprio davanti a lei. Ebbe un attimo d’incertezza, poi la donna che stava diventando ebbe il sopravvento. Raddrizzò le spalle emergendo dall’acqua che le spumeggiava intorno in un traforo di spruzzi. Sollevando le braccia, alzate per togliersi i capelli dal viso, riluceva di gocce iridescenti, giovinezza e bellezza.
Lui la guardava. Lui la guardava! Sorpreso, incredulo.
Mentre si accoccolava sull’asciugamano, esitante le disse: “Ci conosciamo?”
“ No” lei rispose, girandosi dalla parte opposta.
La crisalide, diventata farfalla, aveva voglia, in quel momento, soltanto di volare.