venerdì 8 agosto 2014

Venere in pelliccia è vittima o carnefice?

Tutto parte da un libro, Venere in pelliccia di Leopold  von Sacher- Masoch, adattato a testo teatrale da David Ives, al quale il regista Roman Polanski s'ispira inchiodandoci per due ore ad ascoltare il dialogo serrato tra un uomo, regista teatrale, chiaramente Polanki, e una donna, un'attricetta da quattro soldi, che non solo si presenta in ritardo ai provini, arruffata come una gatta raccolta sotto la pioggia, ma chiede, anzi quasi "pretende", di fare comunque la sua audizione. Non a caso l'attrice si chiama Wanda come la protagonista del testo teatrale. Mastica gomma americana, appare sguaiata e piuttosto ignorante. Il regista cede, quasi per esaurimento, poi, svogliato, la invita a recitare partendo dall'inizio. E qui il film inizia a decollare: l'attricetta cambia voce, movenze e lentamente, di battuta in battuta, rivela una femminilità piena, sontuosa, che rende perfetta la sua interpretazione. Com'è possibile? Lei recita sempre meno, la Wanda attrice e la Wanda protagonista del testo teatrale sembrano riconoscesi, confondendosi e sempre più fondendosi. Stessa cosa accade al regista che interpretando la parte scopre, forse celato o forse semplicemente ignorato, il suo sé più autentico. La dipendenza attanaglia la coppia in una passione soffocante che imprigiona, limita... umilia, ma perversamente esalta. Chi ha vissuto una passione non può non aver sentito il soffio gelido che può chiudere alla vita e aprire alla patologia. La versione che Polanski ci dà del rapporto uomo donna è solo una delle varianti possibili.  Ormai scatenata, alla fine,  la femmina festeggia orgiasticamente il suo potere sul maschio, Mi chiedo: "Avrà capito che non c'è persecutore senza vittima? Che il suo potere è fasullo, che vittima e carnefice si scambiano le parti in un gioco mortale?" Il film, anche se non persegue obiettivi didattici, limitandosi a esplorare e registrare la vita, con gli occhi di quel grande artista che anche in questo film Polanski si conferma, spero possa servire soprattutto alle donne per capire le tante facce di quello che chiamiamo amore...