lunedì 3 agosto 2015

Divertiti, mi raccomando...

"Divertiti, mi raccomando!" E il ragazzino o la ragazzina si allontana, sulla macchina del padre o di un amico più grande. Dove va, cosa cerca? Va in discoteca e cerca lo "sballo", che non è il ballo con una esse di troppo anteposta per errore... No, non basta più il ballo, non è più sufficiente... La nuova frontiera del piacere (?) è lo sballo. Cerco di capire. E' questo perdersi in un universo dove tutto è esasperato? In un inferno di suoni, tra sciabolate di luce, pigiati come sardine, scatenandosi a tempo di musica? Tutti insieme, ma soli. Non si parla, non serve: i convenevoli ai quali la mia generazione era abituata non ci sono più: presentazioni, scambi di numeri telefonici, mani sudate, timidezze brufolose, saliva azzerata? Tutto scomparso. Alcolici e pastiglie rendono spigliati. Disinibiti. Il sesso è consequenziale. Anonimo. Al mattino, rientrati nelle loro case, ricorderanno di averlo fatto? Con chi? Come? O non ha più importanza?Sono diversi dai ragazzi che li hanno preceduti? Vogliono o devono essere diversi? Sono i ragazzi del '99... No, non quelli che morirono sui campi di battaglia, il tempo ha fatto una giravolta di un secolo. Questi muoiono in discoteca per una pillola colorata di troppo, ingoiata per obbedire al nuovo imperativo, a quel "divertiti, mi raccomando" sul quale dovremmo riflettere. Seriamente, molto seriamente facendo capire  a figli e nipoti che è passato un secolo, ma che i giovani possono essere ancora (e sempre) "carne da macello", anche se in modo apparentemente così diverso.