sabato 31 luglio 2010

I topi abbandonano la nave di Capitan Berlosco

I topi più astuti avevano abbandonato la nave, dopo aver sentito non soltanto puzza di naufragio ma anche quelle parole sconnesse che il comandante, Capitan Berlosco, tronfio di orgoglio e prosopopea, aveva pronunciato solcando in lungo e in largo, la falcata a misura delle corte gambette, il ponte della nave. A essere sinceri non che fosse una novità, spesso il suo braccio destro l'aveva soppesato meravigliandosi che un ometto, così corto e inquartato dagli anni, riuscisse a racchiudere in sé una simile carica di arroganza, ma era stata proprio quell'arroganza a sostenere e soddisfare l'avidità del capo, la sua  inesauribile voglia di dominio, di potere e di denaro, di cui tutti, in maggiore o minore misura, avevano beneficiato.
Se una dote non si poteva non riconoscergliela - pensò Fino, così chiamato sia per il fisico longilineo ed elegante, sia per la capacità d'individuare, con sicuro intuito politico e prima degli altri, i segnali di un cambiamento,  era quella di soggiogare, quasi irretire, da grande istrione qual era, il suo interlocutore. Eh sì, il capo, alla testa dei suoi Bassotti - per non sfigurare i collaboratori era solito sceglierseli della sua altezza, ma per lui, Fino, aveva fatto un'eccezione, viste le evidenti qualità - aveva scorrazzato, instancabile e inafferrabile,  per tutti i mari, assaltando e depredando velieri e creandosi anche la fama di corsaro, quando in realtà era stato sempre e solo un predone, il capo indiscusso della Banda Bassotti.  Da quel bugiardo patentato che era,  Capitan Berlosco la sua discesa in campo l'aveva giustificata dichiarandosi al servizio di un Regno e del suo sovrano, dando alla "corsa", la razzia che era solito fare, un alone tra il rocambolesco e il donchisciottesco che avevano contribuito a fare di lui una figura quasi leggendaria. Ma poi aveva esagerato, perdendo il senso della misura, ignorando ogni regola, addirittura quelle di chi, più potente di lui, ne aveva tollerato la presenza, in cambio di denaro, molto denaro, prendendone però le distanze e iniziando a guardarsi attorno alla ricerca di complicità meno imbarazzanti.
E Fino, l'occhi azzurro freddo e tagliente che  sapeva guardare lontano... aveva capito.
Il braccio destro, diventato "sinistro" in una notte, si allontanava portandosi appresso i i suoi uomini, una vigorosa bracciata dietro all'altra sotto le stelle che tremolavano sussurrando "On n'est jamais trahi que par le siens!".