domenica 4 settembre 2011

Sono fortunata...



Francesca, i grandi occhi scuri, accesi, che tradiscono le sue origini meridionali, mi sussurra: ".... Ancora per due anni mi terranno, poi... ? Ma, oggi, è già tanto!"
Ha 39 anni, parecchi dei quali passati a fare lavori precari, spesso "in nero", mal pagati, ben lontani dalle sue capacità, ed è stanca, sì!, Francesca è stanca, mortalmente stanca. Anche il suo rapporto di coppia è entrato in crisi; il compagno ha orari di lavoro inconciliabili con i suoi. Non si vedono mai, e quando succede, litigano. Perché non ci sono i soldi per pagare la rata del mutuo né per andare in vacanza in agosto e, tanto meno, per avere un figlio. Lavorando entrambi: almeno per ancora due anni. 
"E poi?" le domando incerta.
"Poi si vedrà" mi risponde.
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro... ", borbotto. 
Lei sorride. Stanca, troppo stanca per rispondere. La sua energia rubata in quello stanzone, con altre seicento operaie, china sulla macchina da cucire otto ore al giorno - ma se vuoi fare gli straordinari sei bene accolta - a fare occhielli. 
Quando esce vede il mondo come un gruviera: tutto a buchi. 
Come un topo. 
"Sono fortunata, sono ancora fortunata.... " sussurra.
A Cernobbio, Mario Monti, agitando le nivee mani dalle lunghe dita, blatera di tassi d'interesse e recessione e prodotto interno lordo e manovra da approvare. Senza indugio. Il suo sguardo non tentenna: glaciale fissa l'ascoltatore: come un gatto, pronto a dare la zampata finale alla preda. 
Come un gatto.