sabato 21 settembre 2013

TANTI AUGURI MARTINA!

       Sei già sveglia Martina? Non credo, alla tua età il sonno è letargo di marmotte, non ti sveglierebbero nemmeno le cannonate. Ma oggi è un giorno particolare: è il tuo compleanno; compi "ufficialmente" tredici anni.
Come tutti gli anziani, non ricordo nulla, o quasi, di ciò che ho fatto ieri, ma ricordo perfettamente il giorno della tua nascita... Ero venuta da Milano, dove abitavo, alla fine di agosto per assistere la mamma. Sapevamo che saresti nata con un parto cesareo e quella mattina io ero più terrorizzata del solito. Tua madre, com'è nel suo carattere, affrontava il parto con l'abituale coraggio. 
"E' una bellissima bambina" disse il medico, aggiungendo che era andato tutto bene. Respirai di sollievo e guardandoti mi resi conto che non era una frase di rito, ma la verità: avevi un faccino tondo, perfetto, gli occhi "tirati", i capelli già folti, scuri (strano vero?) e ti guardavi intorno Non piangevi (avresti dimostrato di lì a poco il tuo caratterino sconvolgendo la routine della nursery con i tuoi "ruggiti"), sorridevi: mi, ci (c'era anche tuo padre, naturalmente) sorridevi... Io, come al solito, frignavo... 
Poi, appena tua madre si riprese un po', andammo a Milano. Ricordo tanta stanchezza e tanto sonno (tu e tuo fratello non dormivate mai, perlomeno di notte), ma anche tanta allegria e tanta "vita": la zia Eghe, lo zio Ubaldo, papà che veniva a fine settimana, amici, amiche per casa a tutte le ore. Disordine e profumo di borotalco e Nutella. Di nuovo...
Come ci si sente a tredici anni Martina? Con una gran voglia di averne quindici o sedici? Di bruciare i tempi, di essere "grandi"? Io mi sentivo così... e anche un po' spaventata, frastornata davanti a tanti cambiamenti...
E tu?

Tutto passa...

Mi sveglia  il chiarore del giorno, un altro giorno senza il gusto amaro del caffè, senza l'odore acre dell' asfalto e della  polvere a  imbellettare Milano di grigiore.
Qui, al paese, l'aria sa di terra,  di gerani ormai sfioriti,  di erba arsa dalla caldana d'agosto: lo stesso odore dei panni stesi ad asciugare al sole
Guardo il cielo: nuvole. A nord, a sud, a oriente e a occidente, nuvole.
Tra poco l'acqua scorrerà, picchierà violenta, gorgoglierà rumorosa; in città sbocceranno, imbevute di smog, pozzanghere di veleni nere come l'inchiostro.
Un'altra estate affogherà nell'acqua, sbiadirà nella nebbia.
Vinto, come l'estate, da una nuova stagione, sbiadirà anche Berlusconi...