venerdì 25 novembre 2011

Storia di nebbie e acquitrini (Puntata n°10 - Parte seconda)

Gualtiero allungò un braccio cercando il calore del corpo della moglie, meccanicamente, in un gesto che gli era abituale. Ma lei non c'era, si era già alzata e, attenta a non svegliarlo, armeggiava in cucina.
La stanza, in ordine, sembrava quella di sempre, la luce che filtrava dalle imposte socchiuse era forse più smorzata, meno brillante, ma il suo cambiamento annunciava soltanto l'arrivo dell'autunno e lui lo coglieva con l'immediatezza con cui i contadini avvertono ogni minimo cambiamento nella natura che li circonda...
Si alzò, si lavò rabbrividendo sotto il getto fresco dell'acqua, si sbarbò e andò in cucina; sul tavolo la tazzina di caffè, scuro, amaro come piaceva  a lui, il bricco del latte e i biscotti... Marilena gli voltava le spalle, trafficando attorno al fornello. Silenziosa.
Anche lui taceva, inzuppando i biscotti nel latte, dopo aver ingoiato il caffè in un sorso solo, una smorfia sulla faccia quasi avesse trangugiato una medicina...
"Bene, io vado... " e, dopo una lieve esitazione "ci vediamo alla solita ora" concluse, uscendo dalla cucina.
Lei non rispose, soltanto le sue spalle, quelle sue spalle esili che lui aveva tante volte circondato con un braccio, proteggendole, tradirono un sussulto, un tremore di uccello spaventato.
Uscì dalla cucina, dopo aver lasciato scorrere lo sguardo sulla credenza, le tendine a quadretti, l'orologio a muro, dipinto di bianco, la vestaglia azzurra che avvolgeva Marilena, la finestra che lasciava intuire il cielo che schiariva di minuto in minuto.
Mentre si chiudeva la porta d'ingresso alle spalle, si voltò e infilò la chiave nella serratura, contrariamente a quanto abitualmente era solito fare. La imprigiono in gabbia, come una gallina nel pollaio o una vitella nella stalla - pensò, ma il suo viso, rigido e duro, non tradiva emozioni mentre scendeva le scale, impettito come sempre, rispondendo al saluto del portinaio, non prima di averlo avvolto in uno di quegli sguardi attenti, indagatori, utili a fargli capire se qualcosa del litigio violento della sera prima fosse filtrato... Se qualcuno avesse udito e magari commentato, se la rispettabilità piccolo-borghese, così duramente conquistata, fosse stata anche se solo di un soffio incrinata...
No!, il portinaio, che aveva il sorriso un po' falso di sempre, disse: "Sta arrivando l'autunno", così come aveva sempre commentato l'arrivo delle altre stagioni... Era tutto sotto controllo, poteva stare tranquillo - pensò, rispondendo: "Quest'anno è in anticipo, ma le stagioni, come il resto, stanno cambiando!"
Poi, lo accolse la strada con il suo abituale odore di polvere.

(continua... )