lunedì 19 gennaio 2009

Guerra

Ebrei e Palestinesi.
Mi dicono che devo schierarmi.
Cosa significa?
Devo dire chi ha ragione e chi ha torto.
A che pro?
Si può commettere un errore, avendo ragione e viceversa.
Non si possono uccidere donne e bambini.
In guerra?
Sì, ma non...troppi.
Quanti sono 'troppi'?
Ma, soprattutto, chi si schiera - se lo fa a favore dei palestinesi - non vuole correre il rischio di passare per antisemita.
E' un rischio modesto, non credete?
Eppure già vi disturba, appanna la vostra immagine.
Perché la shoah non la neghereste mai.
Voi.
Loro, gli ebrei, se la portano nei cromosomi, nel sangue, nel cervello e nell'anima.
E hanno paura che si ripeta.
Non è per mania di persecuzione.
Non hanno paura di quattro ragazzi di destra che non sanno nulla di loro e che prenderebbero a manganellate le loro schiene come le vetrine di un negozio.
Furia fine a se stessa.
Hanno paura degli arabi che li circondano, a migliaia, e che, pur di ucciderli, sarebbero disposti a farsi saltare per aria.
E che, appena possono, lo fanno.
E allora io non posso schierarmi, perché torti e ragioni dell'una e dell'altra parte sono un groviglio inestricabile che io, colpevolmente, non sono in grado di dipanare.
Ma, a coloro che decidono di farlo,
( come l'apprezzabilissimo Leonardo, nel suo ultimo post )
dico: accettate il rischio di passare per antisemiti!
Rispetto a quello di saltare per aria sotto le bombe degli israeliani o di essere ridotti in polpette, su un autobus per mano di un kamikaze palestinese, cosa volete che sia?
La guerra a cui stiamo assistendo non è con i soldatini di piombo.
E' vera, e delle guerre vere ha tutte le tragiche regole.
E l'orrore. Purtroppo.