giovedì 17 giugno 2010

Cigni e anatroccoli

Cosa si fa quando si ha paura, una paura come quella che ti azzanna quando ti ritrovi nella  notte su una circonvallazione, sotto l'acqua che a stento ti consente d' intravedere cartelli stradali sui quali spiccano nomi di paesi sconosciuti? La benzina è al minimo, quasi come il tuo coraggio, e tu sei sola, una donna sola persa,  spersa, e ha ben poca importanza che l'intrico che ti imprigiona sia fatto di strade invece che di pensieri o di quelle che in famiglia chiamavamo paturnie. E' l'impatto con qualcosa che non sai, che non riesci più a gestire.
Gli altri intorno a te sembrano farcela benissimo. O fingono? Ammesso che lo facciano sono  grandi attori.
E tu? Tu sei una schiappa, altro che il guidatore di questa macchina che ti supera in tutta sicurezza, sollevandoti davanti agli occhi una sventagliata d'acqua fangosa che sembra un'onda da surf... per poi sparire, dissolvendosi in quell'oscurità che si ciba di paure, e tu, tu sei la personificazione della paura, la sua pavida tremante immagine.
Sei  Cappuccetto Rosso davanti al lupo, sei quel maledetto anatroccolo che Andersen ha tratteggiato con  tale maestria da renderlo il gemello siamese di generazioni di ragazzini ... Oh, my God, Andersen e lo sgraziato e sfigatissimo anatroccolo  bloccano per un istante il vortice dei pensieri. E' un apprendistato durissimo, quasi quello di un cadetto a West Point, che la vita ti ha richiesto, ti sta richiedendo? E' un percorso sterrato che sbucherà in un'autostrada a sei corsie? E' il destino dolce e amaro di chi viene al mondo dotato di una sensibilità più ricca, corposa e sfaccettata di quella dei "famosi" altri?
Forse.
Quel diavolo di Andersen deve averne mangiata di polvere per scrivere ciò che ha scritto, deve essersi sentito anche lui solo sotto le stelle nel silenzio di notti interminabili e bugiarde, deve aver provato la rabbia che schiuma sulle labbra di chi, ovunque si volti, scopre inferriate,  immaginarie o reali  non ha importanza, a sbarrargli la via. E' solo da quella rabbia e da quella paura, come una pianta da una una terra concimata di letame, che possono nascere i cigni? Bianchi o neri, estremi nel colore come nella forma, aerei, curvilinei come solo i corpi delle donne possono essere, è da loro che avranno tratto ispirazione quegli uomini spersi tra cielo e mare che sono i veneziani per dare alle loro gondole quella sinuosa, superba bellezzza?
Una sventagliata dei fari illumina il cartello e calma i battiti tachicardici del mio cuore. Imbocco la strada che mi porterà a casa. Andersen al mio fianco sogghigna. Ne ha salvata un 'altra? Ma è troppo vecchia per essere... Non è mai troppo tardi per riconciliarsi con la vita - penso, mentre l'ultimo rantolo della macchina mi conferma che la benzina è finita.
"Notte brava?"
Una volante della polizia stradale èsbucata dal nulla.
"Bravissima..." rispondo e  allungo al poliziotto la  patente, mentre nel cielo si accende un baluginio di luce.
A sconfiggere la notte.