martedì 12 gennaio 2016

Colpe dei padri?

Eh no, non esageriamo. Noi, i vecchi, avremmo vissuto sopra  le nostre possibilità, danneggiando voi, i giovani. Così, non paghi di fomentare guerre tra coloro che sono comunque, per un qualsiasi motivo, "diversi", apriamo un nuovo fronte per dichiarare una guerra generazionale? 
Motivo del contendere, il debito pubblico, frutto soprattutto del Walfare State (lo Stato assistenziale). Il deficit è il saldo di segno negativo tra le  entrate e le uscite dello Stato riferite a un periodo di un anno. Il debito pubblico è dato dalla somma dei deficit annuali. Esaminando, poi, la composizione del debito, scopriamo che sono gli interessi, che paghiamo sul debito, a renderlo da un sasso una montagna. Quindi il tasso d'interesse (leggi prezzo del denaro) è  importante quanto il costo dell'energia o il tasso di cambio o il costo del lavoro. E' stata una decisione politica che ha dato il via all'incremento del debito. All'inizio degli anni '80, Ciampi e Andreatta hanno sancito per legge il "divorzio Banca d'Italia/Tesoro", cioè la decisione da parte della Banca centrale di non sottoscrivere più, automaticamente, la parte di titoli emessi in sede d' asta e non sottoscritti dal mercato. Da quel momento per solleticare il mercato ad acquistare i titoli è stato necessario aumentare i rendimenti; alzando quindi i tassi d'interesse e facendo prendere il volo al debito...
Questo per quanto riguarda l'aspetto tecnico. Quello che dovremmo chiederci è non solo il motivo dell'accordo Ciampi/ Andreatta, ma anche a chi andò il vantaggio economico rappresentato da quell'aumento di tassi, chi si volle colpire, quali interessi, quale gruppo di potere tutelare... E qui si entra nel campo delle ipotesi, più o meno fantasiose che richiedono però un'analisi più approfondita.  
Ma ciò che non sottoscrivo è la colpevolizzazione di una generazione, la mia, a danno della vostra, i trenta/quarantenni di oggi, soprattutto.
Vogliono soltanto dividerci per renderci più fragili...
(continua...)