giovedì 8 giugno 2017

"E' un compagno" si diceva, E bastava

“ E’ un compagno” si diceva, e bastava. Oppure era sufficiente quell’etichetta: “E’ fascista” … Non occorreva dire altro. 
Poi essere compagni è diventato essere “di sinistra” … Un’appartenenza più sfumata, dai contorni meno netti. Essere di sinistra diventò una moda: come essere solare per una donna o non portare i calzini corti per un uomo. Si andò delineando un modi di vestire, di parlare, sempre meno di essere, “di sinistra”. La Sinistra sembrò crescere, di colpo. A dismisura. Ma erano i compagni radical chic, quelli che “la distinzione desra/sinistra non esiste più”, quelli che “ i morti sono tutti eguali” e via discorrendo …
E ora? Cosa vuol dire essere di sinistra, ora?
Cosa cerco in questo cielo di maggio, nel cortile silenzioso e umido di pioggia, se non ricordi ? La peonia è in fiore, la gatta della vicina si strofina sulle mie gambe malferme. Mi sfreccia sulla testa, alta nel cielo color grigio perla, un’oca selvatica… Un’oca selvatica?! Possibile? Sarà un’allucinazione da Madopar?
Rientro in casa traballando: la vita, anche quella striminzita come la mia, è un’autentica magia …