sabato 1 novembre 2008

Linka tu che linko anch'io. No, linko solo io

Perché iscriversi - che ne so - a un Blogbabel, Migliorblog o Technorati?
Io, al di fuori della mischia per l'età che ho, sono stata spinta dalla curiosità, dalla voglia di capire una tendenza attraverso un mezzo evoluto.
Credo che stilare una classifica di merito non sia facile. Presumo si parta individuando dei parametri. Quali? Stabiliti con quale criterio?
Piacere, a chi ci sta intorno, gratifica. E' innegabile! Ci vestiamo, ci trucchiamo (noi donne), ci atteggiamo, studiamo, leggiamo per sapere, per capire, ma anche per suscitare ammirazione.
Quindi è innegabile che un parametro che tenga conto dell'ammirazione che suscitiamo con il nostro operato sia da individuare. Per un blog la frequenza con cui veniamo letti è un parametro da considerare.
Ma, piace ciò che è bello o è bello ciò che piace?
Con la seconda ipotesi un Berlusconi, votato dalla maggioranza del Paese, risulterebbe essere il migliore tra i leader in lizza...
Ho notato che i post si vanno omologando come linguaggio: stile veloce, incisivo, molta ironia, qualche c....o di rigore e un vaffan.. che non si nega a nessuno. Ricordo che, a scuola, gli insegnanti peggiori privilegiavano gli allievi che li scimmiottavano.
La diversità attrae, ma inquieta: è poco gestibile, non controllabile e l'autonomia di giudizio o d'azione, come le donne troppo belle, desiderate da tutti, non è amata da nessuno.
Quanti sono stati gli artisti che, rompendo con la tradizione, non sono stati compresi? O compresi solo da pochi? Sono le avanguardie che cambiano il mondo. E' lo sparuto gruppetto degli esploratori, che avanza nelle terre "abitate dai leoni", che allarga e modifica i confini degli imperi. Consegnarsi quindi, calzati e vestiti, al giudizio dei più è sempre corretto? E perché tenere dietro a tanti blog di poco conto se i post di cui si discute risultano nove volte su dieci scritti dai primi 100 blog in classifica? Non è che i tanti servano a dare lustro ai pochi? Il terzo su 18 mila non fa lo stesso effetto del terzo su 100.
I blogger di serie b, c...fino alla z costituiscono lo strascico che dà lustro ai blogger di serie a. E un contentino ogni tanto si può sempre dare, anche se risulta di difficile comprensione un punteggio assegnato a post (sempre gi stessi!) ritenuti scarsini per 4 giorni e validi il quinto. Il post non è come il vino: non migliora invecchiando!
Mi è capitato di vedermi nominata per aver citato un blog ritenuto valido.
Linka tu che linko anch'io? No, non funziona così: linko solo io. L'età e la professione mi hanno insegnato molto, anche se, ovviamente, non tutto, ma una costante si è sempre delineata, davanti ai miei occhi: la presenza di molti, al lavoro, per il vantaggio di pochi. Anche in borsa chi sa esce prima che entrino le casalinghe di Voghera, senza le quali però non si avrebbe quella oscillazione del valore dei titoli che consente ai big di rientrare ottenendo alti guadagni. Anche qui la massa modesta fa brillare i pochi che la sanno lunga.
Mi chiedo: perchè fidarsi del giudizio di chi non si considera valido? Forse perchè serve? Perchè è utile, e ciò che è utile è spendibile? In cambio di che cosa? Qualcuno ha l'occhio lungo e la tecnologia tempi veloci. Velocissimi, tanto veloci che il futuro è già qui.
Meglio attrezzarsi?
Quanto tempo ci vorrà perché Internet soppianti giornali e televisione cambiando tutto per non cambiare nulla nella terra dei gattopardi?