sabato 1 dicembre 2012

Che nottata, ragazzi...

Cosa starà  facendo Renzi? Alle 5 e trentasette minuti è probabile che stia dormendo, sfiancato dalla fatica accumulata in questa ultima settimana di propaganda elettorale. Ha tre figli e una moglie. Parla nel sonno: a raffica, com'è sua abitudine. Ma lei, la moglie, a quel mormorio ininterrotto ha fatto l'abitudine e, nel cassetto del comodino, ha i tappi per le orecchie. Oggi niente camicia (rigorosamente bianca) con le maniche rimboccate e i jeans un po' stinti, oggi giacca e cravatta. Si raccoglie, non si semina, non occorre convincere.. Forse, oggi, è giunto il momento di vincere. Una macchina sfreccia nella notte e illumina, per un istante, il volto del marito. Lo staff ha preso la decisione: i nei andranno tolti. Disturbano, non sono lentiggini. Non ispirano sentimenti di simpatia: fanno pensare piuttosto a Bruno Vespa e a "Porta a Porta"... Eppure lei l'ha conosciuto così e a quei nei è abituata: la rassicura sentirli sotto le dita quando gli fa una carezza. Almeno quelli sono rimasti eguali, a differenza del sorriso. Il sorriso non è più il suo: è diventato meccanico, non contagia gli occhi; appare e scompare a comando; non l'aveva notato: Matteo sorride molto, ma non ride mai. Parla a raffica, sorride, gesticola: convincerebbe chiunque. Le ricorda qualcuno, ma è meglio non ne faccia il nome... 
"Dormi, Matteo, dormi... " sussurra e lui le risponde "Dormire sì, sarebbe la cosa migliore, ma tre ore per notte possono bastare: Mussolini e Berlusconi..."
Lei di politica ci capisce poco ma Mussolini e Berlusconi sarebbe meglio lasciarli stare - pensa, mentre la sveglia inizia a suonare e Matteo a...  parlare. Lei sbuffa, non risponde. Le viene il dubbio che l'abbia conquistata così: a chiacchiere. Forse lo ha sposato come si compera un'edizione extralusso della Divina Commedia da un venditore incollato alla porta.  Per sfinimento.
Bersani, che pure lui ha moglie e due figli, non ha quasi dormito. Ha bevuto troppi caffè, ha digerito male e non è sicurissimo di vincere. Matteo gli ricorda quei botoli ringhiosi che si attaccano agli stinchi e non mollano.
Per tutta la notte, appena si assopiva Matteo gli appariva in sogno e attaccava. Critiche: in buona parte valide, ma... ma lui ha fatto quello che ha potuto. Il conflitto d'interesse, beh, si sarebbe potuto fare meglio, ma c'era in ballo la Bicamerale  e poi... D'Alema e Veltroni non la pensavano come lui. Se avessero avuto più tempo, ma già rivede Matteo che alza la mano e allarga le dita... Sì, cinque anni non sono pochi. E la Politica industriale, la lotta all'evasione fiscale? Il botolo ringhioso non smette di attaccare. Ma scusa, una volta - quanto tempo fa? - le critiche feroci te le facevano gli avversari, non i "tuoi". Vabbè che non c'è più rispetto per gli anziani, ma c'è un limite a tutto! Perché il "ragazzo" non si è messo con Berlusconi  o Casini (no Casini è meglio tenerlo di riserva) o Fini? Perché vuole vincere e governare? Ma basta parlare con chiarezza, se serve le lucciole le lustriamo per benino anche a novembre... 
"Dormi, Pier Luigi, smettila di agitarti" gli dice la moglie, ma fan presto le donne - pensa lui, Bersani, vinca o perda quel Matteo, perché stanotte ha sognato di essere a Troia a rimirare quel cavallo di legno, così bello e misterioso, abbandonato sulla spiaggia... Reminescenze scolastiche?