venerdì 5 dicembre 2008

Il diario è morto, viva il blog

Noi scribacchini del web - fino a pochi anni fa limitati nella nostra passione per la scrittura dall'esiguità di un foglio, dalla difficoltà delle correzioni ma, soprattutto, inchiodati alla segretezza dei nostri scritti - oggi abbiamo il blog.
Li ricordate i tempi oscuri in cui eravamo obbligati a fingere di aver dimenticato il diario aperto sulla scrivania, perché qualcuno ci mettesse il naso e leggesse quanto avevamo scritto?
Ci rammarichiamo,ora, di non avere commentatori ma, allora, alla lettura nessuno avrebbe potuto far seguire un commento. Tutt'al più qualche battutina sferzante e delle occhiate di sghembo.

Chi aveva questa mania, questa dipendenza dalla parola, scribacchiava, inoltre, ovunque gli capitasse: dalla grossolanità becera delle scritte vergate sulle pareti dei gabinetti, alla goliardia delle frasi incise sui banchi, alle disperate parole di commiato lasciate sui muri delle celle da chi pronto a partire, intuiva che non sarebbe più tornato... fino alla fantasmagoria di colori, alle lettere-disegno dei graffiti metropolitani, dove il bisogno di lasciare traccia di sé ha reso i muri grigi delle grandi città scenografie infuriate di giovanili disagi.

Se la scrittura è il varco che fa affiorare rabbia, dolore, angoscia ed ebbrezza, è il blog che accoglie e rende pubblico il tutto, facendo piazza pulita di una bugia conclamata, la bugia che vedrebbe colui che scrive farlo per sé stesso, per capire e capirsi. Oh no!, si scrive per essere letti e il blog, con le sue regole, i tag, l'iscrizione nei motori di ricerca e le altre mille diavolerie che sottintende, ha come obiettivo prioritario quello di dare visibilità all'autore.

Alcuni blogger piacciono più di altri, vengono letti e commentati da molti. Il blogger diventa una star della blogsfera. Un po' si esalta. A chi non succederebbe? La notorietà lo sfiora, ma ecco che un'altro blogger gli ruba la scena. Scatta la competizione e, se la concorrenza abbassa il prezzo e migliora il prodotto, anche i blog, in concorrenza tra loro, migliorano, o dovrebbero migliorare, lo stile, la grafica e i contenuti.

Scrittori e scrittrici, che avrebbero riposto "nel cassetto" i loro romanzi, li mettono su internet, invitando al download. Nascono gli e-book. Si leggono gratuitamente notizie, commenti, favole, racconti e romanzi. Scricchiola sinistramente il potere degli editori.
Quali cambiamenti ulteriori ci aspettano?
Difficile dirlo, anche perchè, quasi in tutti i campi, le previsioni vengono smentite dai fatti. A mio avviso, questo bellissimo giocattolo per adulti che il blog è continuerà, imperterrito e ancora per molto tempo, a raccogliere consensi.
Leggete, se l'argomento vi interessa:Marco Freccero