sabato 8 febbraio 2014

Femminismo e politica

Il magma della rabbia, falsità, urla, disperazione, avidità, paura e indignazione continua a ribollire in questo nostro disgraziato Paese, rafforzando in noi cittadini la tentazione di distoglierne lo sguardo, nauseati... 
Last but not least, il decreto legge relativo alla rivalutazione del patrimonio di Bankitalia  fatto "passare" in parlamento grazie all'utilizzo della "tagliola" o "ghigliottina" che dir si voglia.
Le Stelle (senza strisce) sono giustamente insorte contro una decretazione di matrice governativa, non giustificata dall'urgenza (se ne discute infatti da una settantina d'anni), contenente non tutto, ma di tutto. Perché non stralciare gli interventi che non sono collegati al resto del pacchetto presentato?
A fronte di una opposizione dura (a cosa serve il dibattito parlamentare? Quanto ci siamo lamentati , noi elettori  di sinistra, per un'opposizione troppo incline, per anni, agli accordi?) si è tagliato, letteralmente, corto facendo passare la legge con il meccanismo, mai usato prima, della "ghigliotttina". "O così, o pomì" ma , naturalmente per il "bene" della gente, ha affermato Laura Boldrini, terza carica dello Stato. La mancata conversione in legge dell decreto, infatti, avrebbe comportato il pagamento della seconda rata Imu sulla prima casa.
Diavolo (o quote rosa) hanno fatto sì che la terza carica dello Stato fosse donna... Si può criticare un politico? Donna, uomo o nero che sia? Certamente, ma senza dar vita a "baruffe chiozzote": siamo all'interno del Parlamento! Con la dovuta durezza, ben venga un sacrosanto rigore, ma anche con l'altrettanto dovuta correttezza. E, su questo punto, la forma si fa sostanza. Non è stata mancanza di stile, ma qualcosa di ben più grave... E' stato dar vita a un confronto/scontro ponendo, come premessa, la mancanza di parità. Non è tollerabile, non più. E' un'ingiustizia da sanare, ma non ha nulla a che vedere con il contenuto del decreto legge da convertire in legge. Se ricorda a noi donne che c'è ancora molta strada da  fare per arrivare al "rispetto nella diversità", non per questo può essere usato come diversivo per evitare di rispondere al Paese in merito a scelte fatte in ben altri ambiti.
"Basta soldi alle banche!" urlavano i grillini dai banchi dell'opposizione. Si può dar loro torto? Dove si parla di soldi si parla di economia.... Esaminiamo la faccenda sotto l'aspetto economico/politico.
Premesso che stava scadendo il tempo concesso alle banche europee dagli accordi di "Basilea 3" per adeguare i coefficienti patrimoniali (tra cui il famigerato core tier 1) alla nuova normativa vigente (finalizzata anche, e finalmente, alla tutela del risparmiatore), ecco che una certa urgenza c'era da parte bancaria a "far passare" la rivalutazione del capitale della Banca d'Italia, (istituto di diritto pubblico a partecipazione privata bancaria). Eccome c'era! Non potendo più essere inferiore a 1 il rapporto patrimonio/impieghi delle banche si sarebbe dovuto "adeguare" il patrimonio della banca agli impieghi, con consistenti apporti di denaro fresco. (aumenti di capitale). Ma rivalutando i valori di bilancio della Banca d'Italia, si rivalutano anche le quote iscritte nei bilanci delle banche proprietarie. Con un'operazione solo contabile (ecco la linea di difesa dei politici), che non comporta esborsi di denaro da parte dello Stato (per il momento, perché in seguito potrebbe richiederli e saremmo noi cittadini a pagare), si mettono in regola le banche italiane (sottocapitalizzate), consentendo loro di competere sul mercato finanziario. Nelle casse  dello Stato entrano le imposte sulle plusvalenze. E in merito alla quota massima che può essere detenuta? Si vende sul mercato: privatizzando "all'italiana"... Aprendo le frontiere alle banche estere per fare acquisti (non per investire) a prezzi scontati!  
Le imprese italiane hanno in comune il problema della liquidità. Tutte le imprese del Paese, ma, per l'ennesima volta i problemi delle imprese bancarie sono oggetto di particolare attenzione da parte del Governo. Anche qui non c'è eguaglianza. né economica, né politica. 
Per l'ennesima volta, il Paese, meno povero di quanto non sembri, si dimostra ingiusto, profondamente e sistematicamente ingiusto.