mercoledì 8 giugno 2011

Incipit o raccontino?

L'equilibrio è fatto per essere rotto - pensò. Nell'oscurità della notte estiva che il chiarore di una luna invadente attenuava, intravedeva la sagoma dell'uomo che le dormiva accanto; sentiva il suo respiro, quel respiro che l'aveva sempre rassicurata quando insonne si rivoltava nel letto cercando il calore del suo abbraccio, quel respiro che lasciava spazio a un  borbottio cantilenante: "Dormi, dormi, stai tranquilla... " che le faceva, finalmente, chiudere gli occhi e, obbediente,  abbandnarsi al sonno. Ma quella notte quel respiro l'aveva svegliata: fastidioso aveva infranto la perfezione del silenzio che le aveva conciliato il riposo,  insinuandosi - come un ospite sgradito - nella sua testa, mentre il  il corpo del marito si faceva muro, cancello, ingombro posto sul suo cammino. Turandosi le orecchie, si era scostata da lui rannicchiandosi sulla sponda del letto, mentre quel pensiero assurdo le ronzava nella testa "Mi impedisce di vedere le stelle... " La finestra spalancata era tagliata a metà da quel corpo massiccio,  non più asilo ma impedimento, estraneo penetrato nella sua vita, ladro, ladro di stelle, le sue stelle che quella notte brillavano soltanto per lei.
"Dormi, dormi... " Poi un silenzio innaturale.
"Cosa ti succede?" e il respiro era già soltanto sospiro.
"L'equilibrio è fatto per essere rotto" gli aveva risposto.
"Perché?"  le aveva chiesto, la voce che sembrava quella di un bambino deluso.
"Perché l'equilibrio è come l'ordine. Mortale... "
Le  stelle nel riquadro della finestra sbiadivano: una ad una.