mercoledì 4 marzo 2015

Eh no, direttore...

Eh no, direttore, non mi venga a dire che non si può uscire dall'euro, non perché si finirebbe in balia dei mercati finanziari. Si è dimenticato dello spread, di quel governo Monti racimolato in gran fretta, di quei provvedimenti "lacrime e sangue" (comprese quelle fasulle del ministro Fornero), per fermare la speculazione? Speculazione che aveva scommesso sul fallimento del Paese. A causa soprattutto del livello raggiunto dal debito pubblico?
Lei sa meglio di me, direttore, che i mercati finanziari si muovono prima che avvengano i fatti, si muovono sulla base dei "sospetti", delle "voci" , delle aspettative, e il sospetto del default italiano - più che giustificato - nasceva dalla impossibilità di stampare moneta, non dal livello raggiunto dal debito. La Banca d'Italia, dopo la nostra adesione all'euro, non è più banca d'emissione. Gli Usa hanno un debito ben più alto del nostro, ma non sono "attaccati" dalla speculazione finanziaria, proprio perché possono stampare dollari come e quando vogliono, e, se così facendo svalutano la loro moneta, non se ne preoccupano perché favoriscono le esportazioni del loro paese.
Non le sembra strano che i "Trattati" istitutivi dell'euro e dell'Unione non abbiano previsto - e quindi regolamentato - la possibilità per un qualunque paese membro di uscire dall'euro? Tanto più che è invece possibile uscire dall'Unione.
Non sarà, direttore, che il danno, lo tsunami finanziario colpirebbe più i paesi ricchi - lascio alla sua fantasia immaginare quali - e al loro interno, le classi sociali abbienti più che i lavoratori. Anche perché la svalutazione della moneta favorisce i debitori e penalizza i creditori. Quindi i grandi gruppi finanziari, le banche e via discorrendo.Tanto per cambiare...
Gli interessi da tutelare sono sempre gli stessi, e non sono certamente quelli dei lavoratori.