giovedì 22 marzo 2012

Nostalgia di Giorgio Gaber



Si può...
licenziare per arricchirsi
ignorando la "giusta causa"
se hai pazienza te lo consento
e anche te lo regolamento

Si può...
far pagare chi ha già pagato
che il mondo non è quadrato,
è soltanto un po' più tondo
della pancia di un bel prelato

Si può...
con i tecnici a trafficare
e i politici a criticare
la politica far per gioco,
guardie e ladri,
ma sol per poco.

Si può...
se la nave s'inchi(cli)na troppo
far fagotto con una bionda
la divisa (di comandante)
in cabina dimenticare

Si può...
dare un seggio a uno Scilipoti
la parola a un Berlusconi
gli studenti chiamar sfigati,
sfaticati e pure mammoni

Si può...
costruire senza licenza
mescolando cemento e sabbia
se poi crolla
c'è sol la rabbia

Si può...
dir cazzate in televisione
guadagnandoci un bel milione

Libertà, libertà, libertà...

Va in scena la democrazia, ma è solo uno spettacolo

Avrà pianto tutta la notte la Ministra Piagnona o forse ad assolverla, rimirandosi nello specchio, saranno bastate quelle due lacrime - appena un'incrinatura nello sguardo e un tremito nella voce - di cui ha fatto omaggio al popolo dei lavoratori, già sapendo, lei, come sarebbe andata la trattativa.
"Non a distribuire caramelle" è stata chiamata, e lo ha ribadito, ritrovando virile fermezza. Allora perché questa inutile pantomima? Se la "distribuzione" prevedeva "bastonate" - era già deciso! - perché perdere e fare perdere tempo? Perché creare l'illusione che le decisioni dovessero e potessero scaturire da un confronto? 
Perché si recita: si apre il sipario e va in scena la democrazia. Un governo di tecnici conversa, dibatte, sorride... e decide. Il popolo, invitato ad assistere, fischia lo spettacolo, ma gli attori sono imperturbabili: in democrazia così si fa, non si cannoneggia chi protesta. Sorridendo, con appena un filo d'imbarazzo stampato in viso, ci si volta dall'altra parte.
Che schifo e che tristezza!