giovedì 22 marzo 2012

Va in scena la democrazia, ma è solo uno spettacolo

Avrà pianto tutta la notte la Ministra Piagnona o forse ad assolverla, rimirandosi nello specchio, saranno bastate quelle due lacrime - appena un'incrinatura nello sguardo e un tremito nella voce - di cui ha fatto omaggio al popolo dei lavoratori, già sapendo, lei, come sarebbe andata la trattativa.
"Non a distribuire caramelle" è stata chiamata, e lo ha ribadito, ritrovando virile fermezza. Allora perché questa inutile pantomima? Se la "distribuzione" prevedeva "bastonate" - era già deciso! - perché perdere e fare perdere tempo? Perché creare l'illusione che le decisioni dovessero e potessero scaturire da un confronto? 
Perché si recita: si apre il sipario e va in scena la democrazia. Un governo di tecnici conversa, dibatte, sorride... e decide. Il popolo, invitato ad assistere, fischia lo spettacolo, ma gli attori sono imperturbabili: in democrazia così si fa, non si cannoneggia chi protesta. Sorridendo, con appena un filo d'imbarazzo stampato in viso, ci si volta dall'altra parte.
Che schifo e che tristezza!

2 commenti:

  1. Io non riesco più a guardarli! L'organismo reagisce, la pressione arteriosa s'impenna, la pompa si guasta. Se devo morire d'una forte emozione voglio morire d'amore, non d'ira.

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  2. Mio caro Salvatore, d'amore non si muore (e fa pure rima), ma di rabbia (impotente) sì!Sapere che ci sono altri/e che la pensano come me, che provano i miei sentimenti, mi è di gran conforto...

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