lunedì 26 dicembre 2011

Banche centrali e testate nucleari

E, ora, finita la fase uno ("prendi i soldi e... scappa"), il governo dei "tecnici" darà l'avvio alla fase due, in merito alla quale ci sarebbero già (?) in circolazione delle idee. 
Idee?
La situazione impone un rapido riepilogo in merito agli obiettivi della manovra in atto conseguiti o da conseguire. Ispirata ai tre (irrinunciabili ma diversamente procrastinabili) principi dell rigore, dell'equità e dello sviluppo, per il momento, si è limitata a centrare l'obiettivo del rigore, permettendo al governo Monti di raccogliere circa 30 miliardi di euro, agendo, però,  quasi esclusivamente sull'imposizione fiscale, innalzata a livelli tali da sconvolgere anche la tradizionale suddivisione in classi della società. 
Infatti la cosiddetta "classe media" si sta volatilizzando, assorbita da una massa di poveracci che fino a questo momento erano tali, soprattutto, perché disoccupati. L'anomalia, la follia, l'ingiustizia (non saprei in che altro modo definirle) di questo declassamento colpiscono, attualmente anche se non sempre, occupati, persone che hanno un lavoro, ma remunerato in misura così limita, da non consentire - procurandosi perlomeno una casa e un pasto caldo - di vivere dignitosamente.
A quando, mi chiedo, le prime roulotte da contendere ai "rom", ai bordi delle città?
E allora mi sorgono dei dubbi. Sempre più numerosi, sempre più corrosivi. Staranno (loro: i politici, gli economisti, l'attuale classe dirigente) facendo le scelte giuste?
I politici che li hanno preceduti hanno perseguito tenacemente l'introduzione dell'euro, accompagnandola con grandi promesse e con conseguenti grandi speranze. Stabilità dei prezzi e sviluppo, il binomio inscindibile da conquistare. Con accortezza, lo sappiamo, un colpetto all'acceleratore e uno al freno, ma la locomotiva europea ci avrebbe portati lontano...
E qui sono cominciati i guai: prevalsa la tesi dei tedeschi (memori della svalutazione che aveva seppellito sotto una montagna di marchi, ridotti a carta straccia, la Repubblica di Weimar e la democrazia, aprendo la strada a Hitler) di privilegiare la difesa del potere d'acquisto della moneta, venne istituita una Banca centrale europea, apparentemente potente ma minata nel suo operato dalla mancanza di coesione politica degli Stati membri.
Gli speculatori sanno che la Federal Reserve o la Banca d'Inghilterra potrebbero stampare moneta per bloccare una speculazione in atto contro il dollaro o la sterlina... La Bce no!, non può farlo. 
Pestereste i piedi a un Paese dotato di testate nucleari? Probabilmente no, pur sapendo che difficilmente potrebbero essere usate, per una lunga serie di evidenti motivi.
Quindi sul Debito dei Paesi meno virtuosi si specula ( è il mestiere degli speculatori) salgono gli spread, calano le quotazioni in borsa, l'esigenza di "fare cassa" prevale su ogni altra motivazione, i consumatori impoveriti deprimono, non comprando, i consumi, le aziende chiudono e/o delocalizzano (è il mestiere degli imprenditori guadagnare comprimendo i costi), la disoccupazione aumenta...
Diventa difficile centrare l'obiettivo dello sviluppo. Senza sviluppo non si riduce la disoccupazione... e l'equità, con un giovane su due che non trova lavoro, è una promessa. Vana.
E se si volesse approfittare della situazione per, ampliando il divario sociale, redistribuendo a favore dei più abbienti, la ricchezza? Niente di più facile.
E allora? Drizzare le orecchie, fare attenzione, tanta, ed essere un po' folli. 
Forse un po' più di un po'...
Buon Natale a tutti!