mercoledì 30 ottobre 2013

Pre-potente...

Amarezza, non tristezza soltanto... Quella punta in più di dolore che nasce dall'ingiustizia per ciò che ti viene imposto di subire. Ma, pre-potente, l'allenamento alla lotta, l'orgoglio, la difesa di una dignità alla quale non sapresti rinunciare. E, allora, anche l'autunno diventa meno grigio e cerca/trova il rosso della ribellione...

lunedì 28 ottobre 2013

Ho incrociato il tuo sguardo

Ho incrociato il tuo sguardo che,
limpido come uno specchio,
rifletteva il mio

Tradite dalla vita,
ci siamo abbracciate
come sorelle

In silenzio...

mercoledì 16 ottobre 2013

Ci sono anche - e ancora - "loro"...

                               

                                                      Brr, che freddo dentro...
                                                      Ci sono anche "loro"...
                                                      Ancora?
                                                      Com'è possibile?
                                                      Eppure...


Ringrazio Ugo (Pierri).
















          

lunedì 14 ottobre 2013

E la incontro, la Munro...

E' in mezzo ad altri libri, nel disordine abituale della mia libreria, Le lune di Giove di Alice Munro. Non è lei che ha vinto il Nobel per la letteratura? Ho già letto uno dei suoi libri. Non ricordo nulla. Vuoto assoluto. Ma lei scrive racconti... Soltanto? Un racconto è più difficile da ricordare di un libro - penso, mentre rigiro il libro tra le mani.
Be', non ho molto da fare... Mi infilo a letto (fa freddo, siamo già in autunno) e comincio a leggere. Il primo racconto non mi dice nulla, il secondo nemmeno, il terzo idem come sopra.  Al quarto sono talmente distratta che dimentico ciò che leggo mentre lo sto facendo. Sbadiglio, annoiata. E le hanno dato il Nobel per la letteratura!? Vado all'ultimo racconto, tanto - penso, non è un romanzo: ogni racconto è a sé, come una singola fotografia in un album. Eppure non mi convince: l'ordine dei racconti non è casuale.
Leggo anche l'ultimo: mi irrita; non è che non mi piaccia soltanto, non lo capisco, sì, non lo capisco...
Mi si accende una lampadina: non sono così scema! Non a questo livello. Mi rivedo con Paolo, sorridente e sicuro, una vaga aria di sufficienza (quella dell'adulto che spiega al bambino) che dice: "Non vuoi capire! E' un modo come un altro per difenderti. Ma è stupido e....  inutile. Il messaggio ti arriverà da un'altra parte. Ha senso diventare totalmente idioti per non capire?" Nel sorriso affiora qualcosa che non voglio decifrare, questo lo ricordo, mentre il suo sguardo mi ferisce ancora, come una freccia scoccata a tradimento. "Per non soffrire", conclude. Poi, si concentra sul  fumo della sua eterna sigaretta. Riesco solo a pensare che è strano che non mi sia venuto il cancro. Ai polmoni, a causa del fumo passivo. Avrei dovuto protestare, pensare alla mia salute. Difendermi! Dal fumo passivo? Anche. Rido, è passato tanto tempo, ma fa... ancora male. E, ancora, tento, inutilmente, di difendermi dal mondo dei sentimenti, così doloroso e incomprensibile... Inutilmente, perché imbocco strade sbagliate: la negazione, le bugie...
E allora riprendo in mano il libro: apro l'anima e la mente, le spalanco sulla vita, come le imposte al mattino sul mistero, la speranza e la paura di un nuovo giorno. E la incontro, la Munro. E, ora, siamo due donne, solo due donne. La scrittrice fresca di Nobel e la scribacchina che con sempre minor frequenza mette a nudo la sua anima sulla pagina di un blog...
"C'è un limite alla quantità di sofferenze e di scombussolamento che si è disposti a sopportare in nome dell'amore, come c'è un limite al disordine che siamo disposti a ignorare in una casa. Non si può conoscere in anticipo, ma quando lo raggiungi te ne accorgi. Ne sono convinta. Quando cominci veramente a lasciar perder succede così. Ti parte dentro una fitta di dolore segreta. Inaspettata. E subito dopo un senso di leggerezza. Non si tratta solo di sollievo. Contiene una forma strana di piacere, niente a che fare con masochismo o vendetta, niente di personale, insomma. E' il piacere spontaneo di quando si constata che il progetto non corrisponde alla struttura, che l'edificio non può stare su; è il piacere di riconsiderare dal principio tutto ciò che esiste di contraddittorio, persistente e irriducibile nella vita. Credo sia questo. Credo che in ciascuno di noi ci sia il desiderio di assecondare e, al tempo stesso, di combattere  ciò che prevede prospettive immutabili e fiumi di belle parole".
Ora capisco la sua la fama, e il filo rossa che lega tutti i tuoi racconti, e a quel filo mi aggrappo, allaccio la mia mano alla sua... Con semplicità, con naturalezza, senza maschera.
Grazie Alice; grazie Alice Munro!

domenica 6 ottobre 2013

Addio Carlo

Una giornata d'autunno, una delle prime: il cielo ostinatamente grigio, l'aria umida, una pioggia inarrestabile di foglie secche che spoglia gli alberi, lasciandoli nudi, infreddoliti... Ti cerchi un maglione, hai freddo. Anche tu. La giornata ti si spalanca davanti: ti guarda muta. Interrogativa. Il caffè brucia lo stomaco... Meccanicamente accendi la tv. Fai zapping. Ti scorrono davanti agli occhi immagini in rapida sequenza; vedi poco, ah già, hai sbagliato occhiali ma non ti alzi a cercarli. Non sei più curioso, hai già posto tutte le domande, e per ognuna ti è stata data una risposta. Allora, qual è il problema? Ci sono troppe risposte che non ti piacciono. Ti senti impotente.
Alzi lo sguardo, intravedi una foglia ondeggiare attraverso i vetri della porta finestra. Ti alzi, apri con delicatezza, la vedi atterrare. Con grazia. Non è il passato che ti angoscia, ma quel pugno di giorni che ti rimangono da vivere. Da vivere così, appassendo...La tua vita ti scorre davanti agli occhi, come un film, l'ultimo che hai deciso di dirigere. Te ne vai come quella foglia, volando.

giovedì 3 ottobre 2013

"Ma mi faccia il piacere", avrebbe detto Totò.

E' l'apoteosi del "gattopardismo all'italiana": cambiare tutto (in apparenza), per non modificare nulla (nella sostanza). Fini si oppose a Berlusconi, ma solo verbalmente. Nei fatti non lo sfiduciò mai. Il capo era ancora troppo potente, una sorta di Zorro in versione italiana capace di accendere la fantasia del popolino. E Fini scomparve dalla scena politica. In questi giorni è successo qualcosa di simile, ma ora Berlusconi/Zorro è un pregiudicato, condannato in via definitiva, anche all'interdizione dai pubblici uffici, per evasione fiscale. La sua corte ha fiutato il pericolo, il capo è ormai, come la Concordia nelle acque dell'Isola del Giglio, una nave sul punto di colare a picco, una nave che si potrebbe dover abbandonare in qualunque momento e in tutta fretta. La corte sbandata, quasi isterica, a volte perfino patetica, ci ha concesso qualche soddisfazione: fatti, non soltanto parole, una ribellione aperta che ha evitato la rovinosa caduta del governo di "larghe intese", dopo un'estenuante balletto di dichiarazioni comunicate e smentite in un crescendo rossiniano. A Ballarò, Cicchitto e Sallusti hanno incrociato le spade e sul volto sfatto del Capo abbiamo colto la paura, la rabbia impotente, l'indecisione. Letta ha evitata la crisi di governo incassando la fiducia, Berlusconi è precipitato nei sondaggi...
Ma era questo il "cambiamento" tanto atteso? Formigoni non contro Letta ma con Letta? Cicchito pure? Un gruppo capeggiato da Alfano assurto a dignità (?) di capo della nuova corrente all'interno del Pdl?
Il Paese voleva ben altro: uomini nuovi per una politica nuova. E invece, dopo giorni (anni?) di angoscia ci sfilano davanti gli stessi uomini che di diverso hanno ben poco. Sono i servi del padrone che ambiscono a diventare padroni essi stessi. E' arrivato il momento di stabilire nuove alleanze, raccontare nuove bugie, cambiare la mappa del potere per continuare a tenerlo saldamente in pugno: naturalmente per "il bene del Paese" ...  
"Ma mi faccia il piacere", avrebbe detto Totò.