sabato 21 aprile 2012

Storia di nebbie e acquitrini (Puntata n°3 - Terza parte)

Assentì, con un sorriso appena accennato.
Lei sembrò rincuorarsi: sciolte le mani che teneva in grembo, aggrovigliate, si rilassò appoggiandosi allo schienale della sedia ed emise un sospiro, un lungo sospiro di sollievo.
"Mi congratulo con lei... credo le sia costata la scelta di venire da me... " e poi, quasi borbottando tra sé e sé, ma senza staccarle gli occhi di dosso, Gualtiero concluse "Del resto... tale padre, tale figlia! Questa è la nuova generazione che  noi fascisti abbiamo formato, che dico, forgiato!"
Si alzò per accompagnarla alla porta, mentre lei, le guance in fiamme, si alzava dalla seggiola.
"Porti i miei saluti a suo padre".
"Non mancherò" .
Poi, nell'aria rimase una traccia di profumo che Gualtiero, spalancando la finestra, fece sparire.
La figlia di De Vecchi! Chissà se il padre era stato a conoscenza della tresca? No, certamente no. Come avrebbe reagito conoscendo la vera identità dell'uomo che sua figlia aveva frequentato? E quali informazioni era riuscito a strappare alla ragazza il bel Professore? Forse l'aveva amata davvero, o se n'era innamorato frequentandola... Graziosa era davvero, e giovane e fresca come una rosa di maggio... Bella figlia aveva allevato De Vecchi e... bel rischio aveva corso! - pensò Gualtiero, mentre seguiva con lo sguardo, spiando dalla finestra, la ragazza che si allontanava in fretta, confondendosi tra i passanti.
Prese una nuova cartella dall'archivio e annotò alcuni dati. Pensieroso.
Una cartella su De Vecchi la possedeva già, ma l'aggiornamento, frutto del colloquio appena concluso, non era cosa da poco. La tresca della ragazza gli offriva un elemento di conoscenza del "Professore" che si sarebbe potuto rivelare fondamentale: tutto dipendeva dalla natura del rapporto fra i due! Erano innamorati, amanti soltanto, o lei era caduta nella rete abilmente intessuta da lui per motivi politici? Magari per organizzare un attentato, assassinare il De Vecchi, avversario politico e fascista?
Avrebbe dovuto richiamare la ragazza, interrogarla a fondo, conoscere i particolari, tutti i particolari... Ma con calma, senza fretta; conquistando la sua fiducia, sfruttando il risentimento che l'abbandono dell'uomo aveva provocato in lei. Si sarebbe dimostrato padre, affettuoso e comprensivo. Le avrebbe promesso di rintracciarlo, con il suo aiuto naturalmente, e le avrebbe giurato di riportarglielo, tacendo sulle conseguenze dell' arresto... Sapeva trattare le donne  lui, Gualtiero! Sapeva rassicurarle, offrendo le sue larghe spalle alla loro fragilità. E conosceva anche la vulnerabilità maschile di fronte alla loro bellezza...
(continua...)