martedì 2 febbraio 2016

Sono tranquilla... come dice Brecht

Sono sempre più educata, dottoressa. ci sguazzo nell'educazione. Ci tengo ad apparire tranquilla, si signora gli indigeni sono calmi signora, non si sentono quasi più. La rivolta è sedata, signora, la folla è placata: non strepita, non urla, non alza il pugno, né la voce, al massimo applaude Zalone e ride.lasciandosi deridere.
Dottoressa, non rispondi alle mie domande, insisti puntigliosa a rettificarle, a renderle adeguate a te, al tuo sapere, ma io voglio risposte e tu non ne hai, mentre ci guardiamo con "odio cortese" (è di Brecht, letto questa mattina, non mio).  Uno sguardo vale più di mille parole - così dicono. Cosa voglio? Che tu mi dica la verità, tutto qui, che tu mi dica che non potete, tu e i tuoi colleghi, fare altro, per me. Sarebbero apprezzati anche una pacca sulla spalla e un sorriso, ma di quelli veri che increspano gli occhi come capita a chi piange. Con pochi sguardi ci siamo dette tutto. Tutto? Migliaia di parole sono volate tra noi., a oscurare questo cielo pallido di gennaio. Se il silenzio non le avesse private della loro forza ci avrebbero uccise. Sei stanca anche tu - ti vedo sai. Ti ho conosciuta all'ospedale, dove ti stavi specializzando in neurologia. Sapevi poco, di Parkinson pochissimo, ma eri allegra; le tette che debordavano dal camice e rendevano ghiotti gli occhi dei tuoi colleghi... Gli uomini, si sa, quando si tratta di sesso, perdono il loro "aplomb". Sei giovane, per questo non lo sai. Sei giovane, dottoressa, teneramente giovane: tu guardi e vedi, quando vedi, ciò che io ho già guardato e visto. Déjà vu, lo chiamano i francesi. 
Su queste basi potremmo farci una chiacchierata, ma tu non ci stai e, forse, non ci starei nemmeno io. La verità, a differenza delle bugie, non rassicura. Ci vogliono spalle forti per reggerla e le mie non lo sono più.
Quindi scrivi puntigliosa la nuova terapia:: togli un farmaco, aumenti un'altro - se cambia l'ordine dei fattori il prodotto non varia - e poi mi dai la mano. 
Una stretta virile, quasi maschile.
Ti lascio fingere di credere che la parità (con i maschi) sia questa e ti consento di fingere di credere tante altre cose... in nome della tranquillità.

DOLORE

Avido
il dolore
morde
il mio corpo

Ghigno
con le ultime forze
risate
sprezzanti