giovedì 19 novembre 2009

Amour fou

Si chiedeva spesso da quale frase infelice fosse partita la discussione che l'aveva lasciata estenuata, ferita e dubbiosa. Se lo domandava ma non riusciva a darsi una risposta: loro non discutevano, monologavano misurandosi in una lotta all'ultimo sangue. Non aveva molta importanza l'oggetto del contendere: importante era il contendere. E quindi tutto sarebbe potuto andare bene.
"Divertente l'ultimo film di Woodie Allen"
"Be', un po' scontato" e l'espressione di lui era quella del puma pronto ad attaccare.
"A me è piaciuto molto: a parte la capacità di infilare una battuta dietro l'altra(che non è da tutti) mi ha colpita la capacità dell'uomo, che sta dietro al regista, di osservare il modo con distacco e... tolleranza."
Lui la guarda e lei penso che una simile occhiata non la rivolgerebbe nemmeno a una cacca pestata per strada, poi, sollevando un sopracciglio:
"A parte una certa ripetitività nelle e delle battute, il distacco e la tolleranza non sono caratteristiche del mondo ebraico... ".
Lo interrompe "Yiddish o sefardita?"
Puntigliosa.
"Yiddish" e poi guardandola "naturalmente!" prima di concludere: "Gli ebrei sono tignosi: quando si attaccano a un argomento lo sviscerano e lo rivoltano come un calzino".
Lei ci va a nozze: "Da quando in qua sei antisemita?"
"Io non sono antisemita".
"Mi è sempre sembrato strano che una persona con il tuo carattere non fosse antisemita" attacca, come un botolo ringhioso, e lui "Sono abituato a valutare i fatti o le persone in base a ciò che fanno..." Lo interrompe "Balle! Il distacco e la tolleranza di cui hai appena parlato sono un chiaro esempio di generalizzazione, indicativo del tuo modo di essere" conclude mentre lui: "Hai intenzione di litigare?"
e la voce è tagliente.
"Soltanto perché non condivido il tuo giudizio su un film?"
Lui si volta e sibila "Sai che sei str...a!"
"Passa alle offese chi non ha altri argomenti" lei butta là, ma è livida.
Erano le otto di sera, lei scodellavo la pasta con le zucchine e il formaggio.
A mezzanotte erano ancora lì a insultarsi. A lei si era bloccata la digestione: odiava lui e Woodie Allen.

"Perché non vi lasciate? Litigate dalla mattina alla sera!" Il bar profumava di croissant e di caffè. Lei piangeva: gli occhi gonfi di una notte insonne.
"Lo amo troppo, non potrei vivere senza d lui..."
Forse perché lui è l'alibi che giustifica il suo malessere?

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