giovedì 14 gennaio 2010

Sulle ali del blog...

Internet ci collega al mondo comunicandocene il respiro calmo o l’urlo, il calore o il gelo che giungono fino a noi sulle ali di quel mirabolante strumento di comunicazione che è la parola. E' la parola il primo aggancio che inchioda la nostra curiosità e fa nascere un'amicizia in rete, miracolo che si rinnova in ogni momento. E’ l’impatto con la scrittura che blocca lo sguardo facendo uscire una persona dalla folla indistinta che, come un fagiolo nel baccello, la inglobava, mentre nel mondo reale è anche la gestualità del linguaggio del corpo, attraverso lo sguardo, il sorriso o il timbro della voce, a falsare o svelare con o senza il supporto delle parole.

Là dove i confini sfumano e la fantasia contamina implacabile abbiamo al massimo una serie di fotografie o la visualizzazione su You Tube a svelare l’immagine, con a monte però una scelta finalizzata al crearla, prima che a darla, questa immagine che ci rassicura con la sua granitica corporeità .

E così le amicizie nate in Rete sono profonde come gli spazi in cui la rete veleggia, cementate da decine di lettere: saranno fiumi di parole, a narrare storie di famiglia, alternati a brevi comunicati, due parole smozzicate che grondano sonno o disperazione, qualche “faccina” ballonzolante, i segni d’interpunzione che invadono il campo aggressivi come tifosi da stadio, a esprimere nella grafica la partecipazione emotiva di chi scrive a ciò che comunica.

La favola della Bella e la Bestia è quella più adatta a rappresentare gli incontri su internet. Ci si difende meno perché si rischia e, quindi, si osa di più. L’immagine di noi falsata, al di là dei veri e propri raggiri, nasce da un sostrato infantile e quindi profondo, dalle stesse motivazioni che hanno reso il Carnevale la festa più allegra e sfrenata nell’aspetto e la più malinconica e struggente nell’anima: il gioco sottile e avvincente dell’essere o apparire, la dicotomia che finisce per essere struttura portante del virtuale.

Quando nasce un’amicizia in rete significa che abbiamo alzato la maschera e ci siamo spogliati del costume, del titolo di studio, dell’orgoglio della nostra professione… Abbiamo lanciato un messaggio chiaro e asciutto come un SOS… Sono qui e sono solo, uomo/donna che guarda il cielo e respira piano e, se qualcuno ha intercettato quel messaggio, è perché ne ha colto non solo la genuinità ma l’essenza più profonda, che a lui corrisponde... Da cosa? Ah, questo è più che un mistero, il mistero! Qual è la complessa alchimia dei sentimenti, delle emozioni?
Scatta il dito sulla tastiera: nere lettere si alzano in volo a cercare altre parole che volano sulle stesse rotte.
Ci si intercetta tra simili…
Anche questo accade in rete e, spesso, è il blog l’angolo di mondo in cui questo miracolo si verifica.

Nessun commento:

Posta un commento