giovedì 29 marzo 2012

Qui, nonna, fioriscono i ciliegi...

Qui, nonna, fioriscono i ciliegi, ma la gente non è allegra. Serpeggia lo sconforto, la rabbia trova sfogo in brontolii sputacchiati tra i denti. Ancora non è esplosa.
Le imprese chiudono: per delocalizzare o definitivamente.
Quando vengono intervistati, i lavoratori hanno la voce spezzata, lo sguardo perso... le donne piangono. La casa di proprietà, la sicurezza duramente conquistata sono diventate incubo... O si riesce a pagare il mutuo alla banca, o fuori! Ma non era nostra? Sì, veramente no. Nì. Quando si perde anche la casa è dura, nonna! La moglie ti guarda con altri occhi, i ragazzi diventano insolenti; pure la Rosina, quella della mensa che quando si chinava a scodellare la minestra lasciava intravedere... le colline del  Chianti, ora, quando t'incrocia gira l'angolo.
"Fateci lavorare di più, pagateci meno, ma fateci lavorare!" urlano gli operai davanti alle fabbriche, dai tetti delle industrie, dai tralicci... Sempre più in alto e sempre più forte. Ma nessuno li ascolta... anche Dio - per chi ci crede - è diventato sordo. Come in guerra. E i prezzi salgono, i partiti litigano, i ricchi scelgono le spiagge più esclusive per le prossime vacanze. I tecnici abbaiano ai forti, ma mordono i deboli... I poveri rubano una confezione di pasta al supermercato, i ricchi svuotano conti correnti milionari... e suscitano ammirazione. Uccidi un uomo e sei un assassino, accoppane mille e diventerai un eroe. Come in guerra, nonna, come in guerra...

Ultime notizie dal fronte: giovedì 29 marzo 2012.

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