domenica 29 aprile 2012

Fughe...

I ragazzi mi telefonano: hanno voci tese, preoccupate... "Qui è una guerra, mamma, c'è un clima d'incertezza totale, si naviga a vista nella nebbia, senza radar... ". Vivono lontani; noi siamo una famiglia sparpagliata, c'incrociamo su facebook, a volte scherziamo, a volte un "ciao" e via. Scompaiono dal monitor, mai dalla mia vita.
Questa mattina Giuditta, la morosa di mio figlio, mi ha regalato un angolo di mare... il mio mare: quello che vedevo dal terrazzo di casa, a Trieste. La mia famiglia, dalla parte materna, è originaria di Venezia. L'acqua fa parte di me, devono esserci state notti dimenticate passate a nuotare sul fondo, sirena tra le sirene, giorni persi a percorrere la geometria dei canali, ritrovando piazzette e gatti acciambellati, subito amici. Tutto racchiuso nei cromosomi. Poi il mare dell'Istria e le isole di roccia bianca, battute dal vento. La lingua slava, aspra di consonanti, e il dialetto veneziano - parole morbide come velluto - che avrebbero diviso le nonne, innalzando confini di filo spinato, alimentando rancori mai sopiti.
Famiglie in fuga (quelle di mio padre e mia madre), dalla bianca isola di roccia e dall'Istria invasa dalle truppe titine... Alla ricerca di un altro mare, sarebbero approdati a Trieste, la città dalle sette bandiere che, agli inizi del Novecento, faceva ancora parte dell'Impero austro-ungarico. Città che accoglieva tutti, accolse anche noi.
Ho scelto di essere triestina, anche se in realtà non ho un'appartenenza. In me tutto cozza, nulla si è amalgamato, fuso. Mi arrabbio e amo in dialetto, scrivo in un italiano dove abbondano i "triestinismi", ho vagato di città in città, ho cambiato casa decine di volte... Ora mi sono fermata, ma soltanto perché una malattia ( la vita quando vuole sa essere bastarda) mi inchioda ai percorsi brevi e fissi della mia casa.
Mi manca il mare: l'odore, il suono, lo stridio dei gabbiani in picchiata sulle onde. Anche se ho dipinto la casa d'azzurro, non basta!

2 commenti:

  1. Forse la "triestinità" esiste ed è proprio in quell'urto irrisolto, in quel cozzo e in quell'urlo! E affascina. Non parlo solo di letteratura. Ho conosciuto poche persone di Trieste, tutte belle, tutte ricche di storia e di conflitti.

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  2. Be', anche i siciliani non scherzano...

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