martedì 17 aprile 2012

Chagall lo sapeva...

Tempo piovoso,
grigio,
rinserri viole infracidate d'acqua,
margherite bagnate,
infreddolite...
Pigro mi afferri,
come un lenzuolo lasciato a mollo
mi torci,
mi spremi,
poi, mi stendi.
Al sole che non c'è.
Il pianto lo hai strizzato,
l'umidore stantio della tristezza
non sai come affrontarlo.
"Stendile al sole" sussurri "stendile al sole, le tue malinconie"
poi, distratto,
mi abbandoni
a quel lento rincorrersi di ore,
al mezzogiorno che batte la campana,
all'aria che si stira,
annoiata,
alla sera che non arriva mai,
ai ricordi
cavallette moleste a divorare serenità stentate
Era, è già estate?
rossi papaveri nel grano
e cori di cicale, e sospiri, e risate e la mia gonna a fiori,
a terra,
stropicciata.
Uno squarcio di cielo che scuriva
un brivido annunciava già la sera
il tempo,
ladro di vite,
già fuggiva,
scappava,
ma
(Chagall lo sapeva)
d'amore si volava...

1 commento:

  1. Quanta bellezza in quelle malinconie stese al sole! E in quella gonna a fiori stropicciata!
    Vorrei volare!

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